il germoglio

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"... una parte di quel seme cadde fra le rocce...

sabato 1 gennaio 2011

IL MIO 2011 PER VOI

“Ecco, io sto per fare una cosa nuova... non la riconoscerete voi?”



Isaia 43:19

Il Signore sta parlando al Suo popolo, quel popolo che dovrebbe portare il Suo nome, gli sta dicendo che nelle Sue intenzioni c'è qualcosa di nuovo da creare, da generare, qualcosa di completamente diverso rispetto a prima, qualcosa che esiste già nella Sua volontà, ma che non è ancora manifestato a noi, la gente non lo vede ancora...

Perchè non lo vediamo ancora?, mi chiedo, vi chiedo... perchè rimaniamo in questa condizione penosa, quando c'è tanto da avere, pronto nei magazzini del cielo?

Ho trovato la mia risposta in Matteo 9:17 “...non si mette del vino nuovo in otri vecchi, altrimenti quelli si rompono, e il vino si perde...”

C'è sempre una spiegazione da cercare nella Parola di Dio, a volte viene direttamente dallo Spirito al cuore del credente, come una luce che si accende, a volte viene dall'esperienza quotidiana degli uomini, dalla vita vissuta...

Il vino nuovo è diverso da quello vecchio perchè è ricco di gas, di fermenti, che spingono e dilatano, se ci fate caso lo troverete leggermente frizzante al gusto, questo è perchè la trasformazione degli zuccheri in alcol è ancora in corso, in movimento, in cambiamento!

Il legno nuovo è elastico, quindi è in grado di reggere alla giovane spinta del vino nuovo.

Il legno vecchio è stagionato, non potrebbe reggere quella spinta e si romperebbe.

In poche, semplici parole, questa è la motivazione della frase di Gesù: non cercate di rimediare con dellle vostre soluzioni umane... non ce la fareste, lasciate che il Padre faccia di voi dei contenitori completamente nuovi, completamente diversi, non guardate al passato, non cercate di migliorare,

Dio sta per fare una cosa NUOVA, non la riconoscerete voi?

Ogni volta che nella storia degli uomini ci sono stati dei cambiamenti epocali, riconoscibili da tutti, tutta la spinta è partita da UNO, che ha cominciato a sentire un desiderio di NUOVO, che non si è più sentito bene nei vecchi panni, e ha lasciato che quel fuoco dentro di sé cominciasse a bruciare, a cambiare, a trasformare.

Quando la crisalide è pronta per uscire, la spinta dentro di sé rompe il vecchio bozzolo e libera la farfalla...

Quando un bambino è pronto per nascere, la spinta delle doglie muove i muscoli del corpo della madre per permettergli di uscire...

Quando il seme è pronto per portare frutto, la minuscola invisibile piantina nuova rompe la terra con una forza incredibile...

Ecco, Io sto per fare una cosa nuova, non la riconoscerete voi?

Non sentite nel cuore quel forte desiderio di cambiamento?

Non c'è un fuoco che brucia ardentemente per una vita diversa?

Cosa decidiamo di essere nel nuovo anno?

Io non voglio essere un vecchio otre che non potrebbe reggere la spinta del vino nuovo.

Chiedo per me e per tutti quelli che sentono come me questo desiderio, che Dio ci trasformi completamente, che faccia di noi qualcosa di nuovo, mai visto prima, che quella spinta divina trovi in me un legno fresco, elastico e disponibile per accogliere un nuovo disegno, non voglio fare storie, non voglio cercare di mantenere a tutti i costi le vecchie abitudini, le vecchie comodità, le consuetudini diventate ormai talmente stabili da sembrare inamovibili, non voglio contestare, non voglio discutere, voglio essere DISPONIBILE, morbida, pronta a lasciarmi modellare come vuole il vasaio, l'artefice, Colui che crea la fede e la rende perfetta!

Chi meglio di Lui può?

“Io so i pensieri che medito per voi, pensieri di bene... e non di male... per darvi un avvenire e una speranza!!!” Ger. 29:11

“Non ricordate più le cose passate, non considerate più le cose antiche... ecco Io sto per fare una cosa nuova, essa sta per germogliare, non la riconoscerete voi?” Isaia 43:18,19

A Lui sia la lode, la gloria e l'onore per senpre, in eterno!

Buon 2011.




il germoglio...

Lettera a Giuseppe Molinari, in seguito alla sua

Una lettera bellissima... il mio saluto a Giuseppe Molinari, uomo di grande tenerezza e audacia, con affetto.

Caro arcivescovo, la sua lettera vibra d'amore, come quella dell'anno scorso, come tante altre sue enunciazioni, ed è soltanto per questo motivo che mi permetto di scrivere.

Lei è una di quelle poche persone rimaste al mondo che dichiarano apertamente il loro profondo amore per Gesù (che detto fra noi, non è un bambino), e come tale degno del più profondo rispetto da parte mia. Perchè non ci comportiamo come gli innamorati in presenza dell'oggetto del loro amore?

Semplicemente perchè non lo consideriamo più così: Dio è amore.

Tutti i nostri slanci vengono da Lui, è Lui che ispira e muove le persone che con buona volontà e dedizione offrono e spendono la loro vita per gli altri, per i deboli, per gli afflitti, per i bisognosi.

Nel libro di Isaia, quante volte Dio riprende il suo popolo perchè non ha cura del povero? Le ho contate, ben dieci volte... Dio ci ha insegnato l'amore per gli altri dimostrando Lui stesso quanto ci amava...

E ci ha chiesto di fare altrettanto, persino nei confronti dei nemici; noi, dal canto nostro, abbiamo completamente ignorato l'accorato appello e continuiamo imperterriti nella nostra corsa al denaro, al successo, al potere, allo status sociale, a far vedere quello che siamo riusciti a costruire o a comprare, a quante cose possediamo e quanti tesori accumuliamo...

Che pena!

Madre Teresa di Calcutta disse: "Ci sono uomini talmente poveri che hanno soltanto i loro soldi..."

Quando capiremo che i consigli di Dio sono per il nostro bene?

Quando torneremo sui nostri passi e chiederemo perdono per aver amato le maledette cose materiali più di Lui? Più dei nostri fratelli? Più del nostro prossimo?

Quando apriremo gli occhi e ci accorgeremo che tutto quello che cerchiamo di arraffare non è che un pugno di polvere nera?

Quando il mio popolo capirà queste cose, allora sarà Natale.

Con amore,

Elisabetta

ancora sul fatto di essere uno...

Una delle cose che ho compreso con più forza è l'unità del corpo di Cristo.
Se uno legge con umiltà 1 Corinzi 12, 13, e 14, trova tutto spiegato perfettamente.
Ma mi rendo conto ogni giorno che quei capitoli restano lettera morta per molti.
Lo stesso Spirito Santo che ci ha convinti di peccato, è Colui che distribuisce i Suoi doni come vuole.
Eppure noi continuiamo a dividerci e a combattere su quali doni dobbiamo avere e quali no.
Parlano forse tutti in altre lingue? (1 Corinzi 12:30)
Eppure noi (pentecostali) continuiamo a dire che bisogna parlare in lingue.
Siamo arrivati tutti allo stesso punto nella fede? (Filippesi 3:15,16)
Eppure discutiamo e ci dividiamo per questioni marginali.
Gesù ha pregato affinchè fossimo UNO.
Io so che il Padre ha ascoltato la Sua preghiera, non può essere diversamente.
Quindi noi tutti siamo UNO.
Se qualcuno dice diversamente, non è da Dio.

Ho avuto occasione di incontrare molti fratelli di "confessioni" diverse, in alcuni casi lo Spirito riconosceva lo Spirito in loro, in alcuni casi no. Questa per me è l'unica chiave che conta. Lo Spirito che è in noi riconosce lo Spirito che è in un altro. Dio non sbaglia.

Poi un giorno ho chiesto al Signore in merito ad una particolare questione dottrinale: "Signore, ti prego, fammi capire chi ha ragione!"
Lo Spirito Santo non mi ha detto chi ha ragione e chi no, Dio ama tutti i Suoi figli di un amore immenso, ma mi ha mostrato questo:
ogni figlio di Dio, lavato col sangue di Gesù e ripieno di Spirito Santo, E' UN VASO.
Ogni volta che portiamo il vaso a Dio, Egli lo riempie con il Suo olio puro. In quei momenti l'olio è puro. Il vaso è pieno. A seconda del tempo che passiamo alla presenza di Dio, e a seconda della qualità del nostro tempo con Lui, l'olio sussiste puro e abbondante.
Ma poi ce ne andiamo. Lasciamo l'altare e ci dedichiamo alle nostre cose. A volte restiamo in comunione. Altre volte no.
I nostri vasi sono imperfetti, purtroppo... e non perfettamente sigillati. Quindi entrano altre cose, i nostri pensieri, le ansie, le sollecitudini, i pensieri degli altri, le parole del "mondo", l'influenza di Satana che si infila dovunque, la televisione, Internet, il nostro stesso carattere... TUTTO QUESTO INQUINA L'OLIO DEL NOSTRO VASO.
Quando poi andiamo ad esporre le nostre convinzioni, le nostre idee, tiriamo fuori dal vaso un olio che non è più puro, ma è contaminato.
Quello che ognuno di noi cerca di insegnare, non è più quello che Dio aveva messo all'inizio.
Per poter essere certi della purezza dell'olio, dovremmo restare tutto il tempo alla presenza di Dio. TUTTO IL TEMPO.

Ma nessuno di noi lo fa. E se dice di farlo, mente. Dovremmo sparire per sempre come gli eremiti di un tempo, per poter evitare tutte le contaminazioni, e anche così saremmo esposti a noi stessi.
Se riusciamo a comprendere bene questo, comprendiamo anche che ciò che ascoltiamo e che ci viene insegnato, non è mai l'olio puro.
Si tratta sempre di derivati dell'olio originale, più o meno derivati, ma sempre derivati.
Questo ci dà la misura della imperfezione delle nostre convinzioni. Sono molte le cose che Dio dice chiaramente nella Scrittura. Ma ce ne sono altre che si prestano ad infinite interpretazioni. Come sceglierne una? Con quale sapienza? Chi di noi è senza peccato?
Anche quello che vi sto dicendo io, e che ho ricevuto da Dio, come vi arriverà?
Puro?
No.
Perchè è stato mediato da me.
Sono io, con le mie imperfezioni, con le mie travi negli occhi, che vi racconto questo, e non è più l'olio puro della rivelazione.

Ora, fratelli, se vi ho annoiato mi dispiace. Ma dovevo mettere in chiaro queste cose. E so, per certo, che se voi stessi, nella vostra cameretta, cercate il Signore e la Sua parola viva per voi, la "Ruah", quella rivelazione che Dio dona personalmente ad ogni credente che la cerca, bene, ... troverete voi stessi la verità di quello che ho detto.
Ma se desiderate invece difendere posizioni e preconcetti che vengono da uomini, certo quello che ho detto vi sembrerà assurdo.
Per ora vi lascio, mi scuso per le troppe parole e vi assicuro tutto il mio amore in Cristo Gesù.

Elisabetta

per Enzo e Davide e tutti i fratelli in Cristo

Carissimi Enzo e Davide,
dopo la chiacchierata con Enzo, sento il bisogno di condividere con voi alcune cose che lo Spirito Santo ha voluto insegnarmi in questi lunghi mesi di "diaspora".
Innanzitutto rendo lode e onore al mio Signore e Salvaore Gesù Cristo per avere avuto misericordia con me cercandomi mentre ero lontana e riportandomi con dolcezza a casa. Già in questo c'era un grande insegnamento. Ma andiamo per gradi.
Davide conosce un pò della mia storia perchè gliel'avevo già raccontata un paio di anni fa. Inizia da molto lontano...
La mia mamma, nata e vissuta in un paesino della Calabria, ha lasciato giovanissima la sua casa per andare a Roma a lavorare, per seguire la sua passione che era la danza, e per un po’ di tempo ci è anche riuscita, è stata infatti una delle “donnine” di Macario (magari non sapete chi sia, ma era un famoso personaggio del cabaret). Poi ha conosciuto l’uomo che ha sposato, che è stato l’inizio della sua disperazione. Da lui ha avuto i suoi primi due figli, mentre la sua vita diventava sempre più tremenda e insopportabile; quest’uomo la picchiava e la tormentava, costringendola persino a prostituirsi per fare soldi per lui. In quel periodo la mia mamma, Piera, ha conosciuto un altro uomo che l’ha amata, consolata teneramente, e lei si è aggrappata a lui… rimase incinta anche da lui… di me, ma la sua vita continuava a peggiorare sempre di più, sempre più giù, sempre più disperata. Un giorno decise di farla finita, con me nella pancia raggiunse uno dei ponti di Roma sul Tevere ma… ! Dio aveva deciso diversamente.

Mi hanno raccontato che una donna credente la incontrò, le parlò, la portò con sé in chiesa, e che quella sera mia madre andò in ginocchio dal posto dove era fino all’altare, completamente conquistata dall’amore e dalla grazia di Dio.

Da quella sera in poi la vita di Piera (questo è il suo nome), se possibile, peggiorò ancora di più; lei voleva vivere onestamente davanti a Dio e tutti, dal suo marito al suo amante, a tutti quelli che la conoscevano, la ostacolavano e la perseguitavano, finché si ammalò di un tumore. Prima di rendersi conto di essere gravemente ammalata, lei stava cercando di lavorare per vivere e mantenere decorosamente i suoi figli, ma non riusciva a fare tutto da sola, quindi affidò i primi due ad un orfanotrofio; per me aveva un progetto diverso, così parlò con il suo pastore, Roberto Bracco, e gli chiese di consegnare la richiesta di affidarmi all’orfanotrofio evangelico Betania, che si trovava a Torlupara, una località a qualche chilometro da Roma; il pastore aveva la sua lettera in tasca, mentre si trovava a pranzo a casa sua, una coppia di credenti che erano venuti a trovarlo da L’Aquila; il pastore si ricordò all’improvviso della lettera che aveva in tasca, e disse “Oh, no! Ho dimenticato di consegnare questa lettera!” I due gli chiesero di cosa stesse parlando e lui raccontò brevemente la storia di Piera e la sua necessità di affidare la sua piccola all’orfanotrofio, per lavorare. Quella coppia non aveva avuto figli, così dissero “Pastore, non possiamo tenere noi Elisabetta per il tempo necessario a Piera di sistemare tutto?” Lui disse: “Possiamo parlargliene, va bene.” Per farla breve, Piera fu entusiasta e io andai a vivere a L’Aquila quando avevo circa tre anni, ma nessuno sapeva ancora che sarei rimasta lì, perché di lì a poco Piera si ammalò e se ne andò in cielo lasciando a tutti il meraviglioso profumo della sua testimonianza, persino alle suore dell’ospedale, che dissero al mio padre adottivo “Noi non abbiamo mai visto una persona così innamorata di Dio”; le sue ultime parole prima di lasciare questa terra furono “Ogni cosa che ha fiato lodi il Signore”.

Perché ho cominciato da così lontano? Perché io credo nel mio cuore che Dio abbia voluto mettermi a L’Aquila, proprio in quella città. Altrimenti poteva benissimo lasciarmi a Roma, visto che lì erano in tanti a volermi, a voler prendersi cura di me, tante sorelle mi hanno raccontato di avermi visto crescere nella chiesa, con mia madre, ed erano tutte disposte a prendermi con loro. Molte volte nella mia vita mi sono chiesta “Signore, perché sono qui?” Non ero molto a mio agio né con i miei genitori, né nella chiesa, quindi perché proprio a L’Aquila?

Quante volte ho pianto disperatamente, desiderando con tutto il cuore di essere da un’altra parte… e quanti sbagli ho fatto cercando di scappare da quella situazione…

Ho accettato il mio Salvatore a quindici anni, ho fatto il battesimo in acqua e ho cominciato a desiderare di servire il Signore in tutto e per tutto, disposta ad andare dovunque per lui; in mezzo a mille difficoltà ho deciso di iscrivermi all’Istituto Biblico IBI, delle Assemblee di Dio, a Roma, perché volevo approfondire e conoscere sempre di più, non potevo neanche andare, perché non ero maggiorenne, ma il pastore Perna parlò per me e mi fece entrare. Che bello tuffarsi nelle meraviglie della Bibbia, l’esegesi, l’omiletica, gli usi e costumi biblici, mi piaceva tutto e non vedevo l’ora di cominciare a mettere in pratica…

Ma il diavolo aveva preparato una serie di trappole per fermarmi e funzionarono benissimo. Non fui abbastanza forte, forse non ero pronta, forse le persone intorno a me non mi hanno sostenuto, ma insomma, non voglio cercare giustificazioni, all’epoca per una donna era praticamente impossibile il ministerio, e così, non potendo avere quello che volevo, lentamente cominciai ad allontanarmi. Era un periodo di divisioni, discussioni, separazioni fra le chiese, mio padre si divise dalle Adi e fondò una chiesa libera, quindi a L’Aquila c’erano quattro gatti da una parte e quattro gatti dall’altra, otto gatti in tutto e nessuno prosperava, non c’era benedizione e non c’erano mai nuovi convertiti. Mi innamorai di un uomo sposato e lasciai definitivamente la chiesa quando rimasi incinta e la mia pancia cominciò ad essere evidente, mi vergognavo e non frequentai più. Cominciò la mia peregrinazione lontano da Dio, la mia sofferenza, la mia disperazione, mi sentivo sempre più lontana e sempre più disperata, ma nel mio cuore non ho mai rinnegato la mia fede in Lui. Quando il mio piccolo Marco aveva pochi anni, mi trovai nella tenda di Cristo è la risposta e c’era Bill Lowery che predicava “Qual è la tua scusa?”, quella sera mi sembrava che Gesù mi stesse personalmente dicendo “Perché te ne stai lontana, qual è la scusa che puoi accampare per non tornare da me, io ti amo comunque, se tu che ti sei allontanata, io sono qui”.

Tornai in chiesa, con il mio piccolino entusiasta, cantavamo e pregavamo insieme, andavamo a tutti i raduni delle chiese libere, a tutte le conferenze, a tutti i cortei… scrissi delle canzoni per Gesù e feci una cassetta (allora non c’erano ancora i Cd), cantando nelle chiese dove andavo e tutti dicevano che era una benedizione ascoltarmi (non ho ancora detto che suonavo il pianoforte), ho scritto canzoni anche insieme a Rino Bevilacqua che allora viveva a Napoli, nella chiesa di Michele Romeo a Secondigliano. Avevo anche iniziato un programma alla radio in cui parlavo di Gesù (sono stata speaker radiofonica per molti anni così avevo parecchie “conoscenze”).

Purtroppo, non saprei dire come e perché, la chiesa “libera” chiuse i battenti e quei pochi credenti rimasti andavano ogni tanto a Castelnuovo (a circa 30 km), dove c’era Eliseo Ciccone che continuava a fare i culti la domenica… finchè non ci andarono più, qualcuno rientrò alle Adi ma mio padre no. E neanche io. Senza mangiare si muore, e senza Parola un credente perisce. Anche se mia madre e mio padre hanno continuato a leggere la Bibbia e a pregare prima di mangiare, senza culti eravamo pecore erranti, e di nuovo il diavolo mi ha mostrato un pasto invitante che io purtroppo non ho esitato ad accettare. Sapeva dove era il mio punto debole e mi ha colpito lì. Mi sono innamorata di un altro uomo sposato. Di nuovo dolore, di nuovo angoscia, di nuovo lo smarrimento e la sofferenza che porta il peccato. Sentivo di sprofondare sempre di più e vedevo il mio sole sempre più pallido dietro alle nuvole delle mie giornate. Quell’uomo si è nel frattempo separato e poi ha divorziato e attualmente è mio marito, abbiamo un figlio di nove anni. E’ stato un tempo di grandi difficoltà; tutte le cose che abbiamo tentato insieme non sono riuscite e tutte le iniziative sono fallite miseramente. Avevamo un bar, in realtà un Caffè concerto, dove tutti i ragazzi potevano venire a suonare, e non si pagava il biglietto perché volevamo che la musica fosse a disposizione di tutti, (anche mio marito è un musicista, suona la batteria).

Un giorno mentre ero dietro al bancone del bar, sono entrati due ragazzi, lui di Torino, lei inglese, abbiamo cominciato a chiacchierare e ho scoperto che erano due missionari che avevano dato tutta la loro vita a parlare di Gesù alla gente, mentre loro parlavano, io piangevo… loro mi guardavano e io non riuscivo a smettere di piangere, loro facevano quello che avrei voluto fare io un tempo… tanto tempo fa…
mi dicevo “hai sbagliato tutto, ti trovi in questa situazione perché hai sbagliato tutto, non hai ubbidito e così adesso stai pagando per i tuoi errori, te lo meriti, ti meriti tutto quello che ti è capitato…” Loro cominciarono a dirmi che non era vero, che il Signore aveva il controllo e che quindi io ero esattamente dove dovevo essere, che Dio di sicuro aveva un piano per me e che dovevo lasciarmi abbracciare da Lui e Lui si sarebbe preso cura di me…”

Mi stavano dicendo cose che sapevo, dentro di me lo sapevo, ma ancora una volta mi vergognavo, mi sentivo colpevole, troppo colpevole, indegna di parlare con Dio…

Quel ragazzo si chiamava Matteo e decise di non arrendersi.

Continuò a venirmi a trovare al bar ogni volta che veniva a L’Aquila, e oggi ringrazio Dio per lui. Lentamente il Signore ha guarito il mio cuore, ha curato le mie ferite, ha rimesso la speranza nel mio cuore e mi ha ridato la gioia di parlare con Lui e affidare la mia vita a Lui. L’ho ritrovato esattamente lì dove lo avevo lasciato, il mio caro Papà è venuto a cercarmi nella mia afflizione e mi ha riportata nel Suo ovile, nel caldo e confortevole rifugio delle Sue braccia. Come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza, Dio stesso viene a cercarci quando siamo lontani e persi. Grazie, Signore, grazie con tutto il mio cuore.

Non avendo un culto, ho cominciato a cercare su internet e ho trovato tanti siti con la Parola di Dio, ho ricominciato a leggere la mia Bibbia, ho ricominciato a pregare, e ho ritrovato dentro di me la stessa passione di tanti anni fa. Ho risentito il desiderio di fare qualcosa per gli altri, di dividere con loro questo meraviglioso tesoro, di parlare di Gesù, della salvezza… poi ho trovato Roselen Boerner Faccio e Corrado Salmè. Wow! Qualcuno che predica le cose che io ho sempre pensato dentro di me, credevo di essere una specie di extraterrestre spirituale, e invece ecco qua messe in pratica tutte le cose che io ho sempre sognato, la musica, il teatro, la danza, ogni cosa, veramente ogni cosa al servizio di Dio! Raggiungere le persone con la buona notizia dell’Evangelo, dovunque si trovano, in ogni condizione, in ogni situazione, senza paura di “sporcarsi le mani”, senza troppi formalismi, senza tutti quei pesi inutili che costituiscono il “fardello” dei credenti, finalmente una chiesa come quella dei miei sogni… La meravigliosa visione di tanti anni fa è tornata prepotente nella mia vita: “Ecco, io pongo dinanzi a te una porta aperta”. Questo è il mio sogno, la mia visione, il desiderio che torna forte a splendere davanti ai miei occhi, una porta aperta… per costringerli ad entrare! Poi Dio mi ha dato alcune parole: Isaia 54:1-8, quelle parole per me sono proprio come delle spade che toccano tutti i punti sensibili della mia vita… Tu dimenticherai l’onta della tua giovinezza, i figli della derelitta saranno numerosi, allarga la tua tenda, tu ti espanderai a destra e a sinistra… allarga i tuoi confini…

Ora viene la parte difficile: il 6 aprile. Il terremoto. Devastazione, morte, distruzione, angoscia pesante nel cuore e davanti ai miei occhi. Una terribile esperienza. Ma Dio ha tenuto la Sua mano su di me e sulla mia famiglia, la casa dove io abitavo non è crollata nonostante fosse di pietre come tutte le altre che sono crollate, durante quei trenta spaventosi secondi io dicevo “Gesù, reggila!” Era tutto quello che riuscivo a dire, intrappolata in un gigantesco frullatore, con il sangue gelato… e sapevo che Lui lo stava facendo, Lui lo ha fatto. Da quel giorno siamo stati esuli, alberghi dopo alberghi, stanze dopo stanze, lontani da casa e affetti, con la morte nel cuore senza sapere nulla, assolutamente nulla, del domani.

Nei lunghi giorni di sofferenza e di angoscia, lo Spirito Santo parlava al mio cuore e mi diceva: "Dov'è la tua casa?"
E io rispondevo tremando: "Non lo so più".
E Lui ancora: "Dov'è la tua casa?"
E io ancora: "Non ho più la mia casa..."
E Lui insisteva: "Dov'è la tua casa?"
Finalmente compresi... lo Spirito Santo mi stava dicendo che la mia casa non è qui, non è su questa terra, non è fatta di pietre, nè di cemento, la mia casa è in cielo ed è là che io sto andando!
Tutto quello che viviamo, tocchiamo, costruiamo su questa terra è provvisorio, destinato a fiinire, e io lentamente guarivo dentro, distaccandomi con lo Spirito sempre di più, da ciò che amavo tanto prima, guardando oltre quello che si vede.
Ci sono state molte occasioni del genere durante quei lunghi mesi, molti insegnamenti e molte consolazioni, il Signore è stato buono con me e mi ha illuminato su molte cose, e lo fa ancora oggi, mi ha aperto gli occhi su argomenti impenetrabili, inaspettati...

Troverete parecchi di questi momenti nelle mie note su Facebok.

Una delle cose che ho compreso con più forza è l'unità del corpo di Cristo.
Se uno legge con umiltà 1 Corinzi 12, 13, e 14, trova tutto spiegato perfettamente.
Ma mi rendo conto ogni giorno che quei capitoli restano lettera morta per molti.
Lo stesso Spirito Santo che ci ha convinti di peccato, è Colui che distribuisce i Suoi doni come vuole.
Eppure noi continuiamo a dividerci e a combattere su quali doni dobbiamo avere e quali no.
Parlano forse tutti in altre lingue? (1 Corinzi 12:30)
Eppure noi (pentecostali) continuiamo a dire che bisogna parlare in lingue.
Siamo arrivati tutti allo stesso punto nella fede? (Filippesi 3:15,16)
Eppure discutiamo e ci dividiamo per questioni marginali.
Gesù ha pregato affinchè fossimo UNO.
Io so che il Padre ha ascoltato la Sua preghiera, non può essere diversamente.
Quindi noi tutti siamo UNO.
Se qualcuno dice diversamente, non è da Dio.

Ho avuto occasione di incontrare molti fratelli di "confessioni" diverse, in alcuni casi lo Spirito riconosceva lo Spirito in loro, in alcuni casi no. Questa per me è l'unica chiave che conta. Lo Spirito che è in noi riconosce lo Spirito che è in un altro. Dio non sbaglia.

Poi un giorno ho chiesto al Signore in merito ad una particolare questione dottrinale: "Signore, ti prego, fammi capire chi ha ragione!"
Lo Spirito Santo non mi ha detto chi ha ragione e chi no, Dio ama tutti i Suoi figli di un amore immenso, ma mi ha mostrato questo:
ogni figlio di Dio, lavato col sangue di Gesù e ripieno di Spirito Santo, E' UN VASO.
Ogni volta che portiamo il vaso a Dio, Egli lo riempie con il Suo olio puro. In quei momenti l'olio è puro. Il vaso è pieno. A seconda del tempo che passiamo alla presenza di Dio, e a seconda della qualità del nostro tempo con Lui, l'olio sussiste puro e abbondante.
Ma poi ce ne andiamo. Lasciamo l'altare e ci dedichiamo alle nostre cose. A volte restiamo in comunione. Altre volte no.
I nostri vasi sono imperfetti, purtroppo... e non perfettamente sigillati. Quindi entrano altre cose, i nostri pensieri, le ansie, le sollecitudini, i pensieri degli altri, le parole del "mondo", l'influenza di Satana che si infila dovunque, la televisione, Internet, il nostro stesso carattere... TUTTO QUESTO INQUINA L'OLIO DEL NOSTRO VASO.
Quando poi andiamo ad esporre le nostre convinzioni, le nostre idee, tiriamo fuori dal vaso un olio che non è più puro, ma è contaminato.
Quello che ognuno di noi cerca di insegnare, non è più quello che Dio aveva messo all'inizio.
Per poter essere certi della purezza dell'olio, dovremmo restare tutto il tempo alla presenza di Dio. TUTTO IL TEMPO.

Ma nessuno di noi lo fa. E se dice di farlo, mente. Dovremmo sparire per sempre come gli eremiti di un tempo, per poter evitare tutte le contaminazioni, e anche così saremmo esposti a noi stessi.
Se riusciamo a comprendere bene questo, comprendiamo anche che ciò che ascoltiamo e che ci viene insegnato, non è mai l'olio puro.
Si tratta sempre di derivati dell'olio originale, più o meno derivati, ma sempre derivati.
Questo ci dà la misura della imperfezione delle nostre convinzioni. Sono molte le cose che Dio dice chiaramente nella Scrittura. Ma ce ne sono altre che si prestano ad infinite interpretazioni. Come sceglierne una? Con quale sapienza? Chi di noi è senza peccato?
Anche quello che vi sto dicendo io, e che ho ricevuto da Dio, come vi arriverà?
Puro?
No.
Perchè è stato mediato da me.
Sono io, con le mie imperfezioni, con le mie travi negli occhi, che vi racconto questo, e non è più l'olio puro della rivelazione.

Ora, fratelli, se vi ho annoiato mi dispiace. Ma dovevo mettere in chiaro queste cose. E so, per certo, che se voi stessi, nella vostra cameretta, cercate il Signore e la Sua parola viva per voi, la "Ruah", quella rivelazione che Dio dona personalmente ad ogni credente che la cerca, bene, ... troverete voi stessi la verità di quello che ho detto.
Ma se desiderate invece difendere posizioni e preconcetti che vengono da uomini, certo quello che ho detto vi sembrerà assurdo.
Per ora vi lascio, mi scuso per le troppe parole e vi assicuro tutto il mio amore in Cristo Gesù.
Elisabetta

6 aprile 2010

un anno fa a quest'ora, Marco e papà cenavano con noi,
dopo un pomeriggio nell'orto,
dolci piccole strane cose consuete che non abbiamo avuto il tempo di valutare...
la terra tremava sempre, era ormai una compagnia costante, tanto da smussare gli spigoli della paura, e da farci dire "... non è niente..."

un anno fa a quest'ora, mettere via le cose e sistemare, come fosse un giorno normale, senza neanche un briciolo di differenza, tutto terribilmente come sempre, uno sguardo su facebook per vedere, come reagivano gli altri ai dondolii...
ognuno commentava a modo suo, chi con spavalderia, chi con apprensione, chi come me era lontanissima dall'idea...
dopo la scossa delle 23 un cavallo scappava dalla stalla e correva senza più controllo sulla strada, Rodolfo lo vede dalla finestra e lo stomaco si stringe...
il nostro cane Rocky è inquieto, esce dalla porta sulla terrazza, dopo un minuto piange dietro la porta sulla strada, sul divano un attimo, poi ancora alla porta, due minuti e torna alla finestra... "ma che gli è preso?"
io vado a letto...
tu sei matta...
ma ho sonno, cosa dovrei fare?
io non mi svesto, vado nel letto di Ale, ma non mi svesto...
va bene, buonanotte...
buonanotte...
...
...
...
qualcuno sta scuotendo il mio letto contro il muro
...
...
...
il rumore è assordante
...
...
sento rotolare pietre, schianti, quando finisce?
...
...
...
Mio Dio, reggi questa casa!
...
...
...
la sensazione ancora viva sulla pelle di essere niente
completamente in balia di quella forza mostruosa
che non potevi scappare
che non potevi evitare

un anno fa non lo sapevo ancora
che era l'ultimo giorno dell'altra vita
la nostra vita "prima" del 6 aprile

tutta la creazione geme ed è in travaglio...

Ciao a tutti, voglio condividere con voi una riflessione che ieri mi ha accompagnato nel mio solito viaggio L'Aquila - Isola del Gran Sasso.
Riflettevo sulle solite domande che affollano la mente delle persone "perchè i terremoti, perchè i morti, perchè le alluvioni, perchè i vulcani, i maremoti, e tutte quelle tragedie della natura che tanto ci sconvolgono"... La testa si affolla di domande e le risposte sono difficili da trovare, ma, come capita spesso quando fai le domande direttamente a Dio, e resti nella lode e nella comunione con Lui (chiaro che questo è un discorso comprensibile solo da credenti...) lentamente il groviglio si dipana e i pensieri vanno nella direzione che lo spirito ti mostra... il quadro si anima di brani della Parola e ti accorgii che la risposta è sempre stata lì, ma non l'avevi vista...
Provo a spiegarmi (prego che il Signore mostri anche a chi legge la meraviglia del quadro che io ho visto)
Nel principio Dio creò il cielo e la terra, li ha creati proprio per l'uomo, come palcoscenico naturale per la sua esistenza, ed ha provvisto questo habitat di tutto ciò che poteva servirci...
Ha creato tutto per amore, per condividere con noi la gioia del camminare insieme, del parlare insieme, del vivere insieme... la comunione fra l'uomo e Dio era una ricchezza che noi adesso possiamo soltanto provare ad immaginare... il Creatore con la sua creatura, il tenero incontro fra la Potenza che regge l'universo e quel minuscolo essere che aveva in sè tutte le prerogative di Suo padre... tutta la potenzialità ancora inespressa... un bambino alla scoperta del mondo!
La crescita di quel piccolo essere è stata bruscamente interrotta!
Tutti noi sappiamo che cosa è accaduto, la più grande tragedia che potesse colpire l'uomo...
Egli scelse la disubbidienza.
...
Ora non vi mettete ad immaginare l'ira di Dio, al contrario, se proprio dovete immaginare qualcosa, pensate al dolore, un grande, pesante, immenso, inconsolabile, DOLORE.
...
Se siete un padre o una madre, pensate a vostro figlio, voi gli date ogni cosa buona, quello che gli è necessario per vivere, i vostri consigli e le vostre indicazioni per vivere tranquillo.
Vostro figlio disubbidisce.
Cosa provate nel cuore?
Delusione?
Sconforto?
Rabbia?
Sapete che dovete essere arrabbiati, per forza, la comunione si è rotta, ha deciso di non ascoltare i consigli e di fare di testa sua... sapete che sta sbagliando, che questo gli porterà delle conseguenze che gli faranno male, ma ora concentratevi... che cosa c'è in fondo al vostro cuore, ben nascosto?
...
C'è il desiderio che lui torni, non importa come, non importa quando, però prima possibile, volete riabbracciarlo, volete ancora parlare con lui come quando era un bambino, volete tenerlo fra le braccia e consolarlo...
Non è così?
Moltiplicato all'infinito, questo è il sentimento di Dio.
...
Egli aspetta sull'uscio per vedere se suo figlio sta tornando a casa...
...
Torniamo all'inizio di tutto.
Nel momento stesso della consapevolezza della disubbidienza, Dio ha SUBITO inventato un rimedio.
Tutto quello che Lui ci ha dato all'inizio è ancora lì, in attesa che torniamo a casa...
Ma essendo Egli santo, e non potendo tollerare la comunione con il male (questa è l'unica cosa che Dio non può fare) ha dovuto pensare qualcosa che ci permettesse di tornare... sapeva che da soli non ce l'avremmo fatta!
Così si è fatto uomo Egli stesso, è venuto ad abitare con noi, e, mistero dei misteri, ha scelto di morire per noi.
...
In questo modo ci ha mostrato che si può ubbidire, ubbidire fino alla morte, per amore.
In questo modo ha restaurato tutte le cose, ha rimesso ogni cosa al suo posto, ha riaperto la strada del cielo.
Tutto il piano di Dio ora è completo, noi possiamo tornare a Lui attraverso Gesù, tutti gli uomini possono scegliere di amarlo, tutti, se vogliono, possono accedere al cielo
Cosa manca ancora in questo mirabile progetto?
"Tutta la creazione geme ed è in travaglio"
TRAVAGLIO.
La natura è in travaglio, la terra è in travaglio, le montagne, gli alberi, i fiumi, gli stessi animali sono in TRAVAGLIO.
Che cos'è il travaglio?
E' quel periodo di estrema sofferenza di una donna, durante il quale il suo grembo affronta contrazioni e spasmi incredibilmente violenti prima della nascita di un bambino.
Perchè applicare questo termine alla CREAZIONE?
...
Pensateci.
...
Trovato?
Il motivo è Satana.
Satana è stato scacciato dal cielo, si trova proprio sulla terra, l'uomo ha dato a Satana il potere di fare e disfare come crede dal momento che ha deciso di ascoltare lui invece che il Creatore.
E tutta la creazione è in travaglio.
Geme ed è in travaglio perchè aspetta la restaurazione.
Cos'è una restaurazione?
E' la riparazione di qualcosa, aggiustare qualcosa, per riportarlo al suo stato precedente.
Cosa aspetta, quindi, la creazione?
Aspetta di essere riparata dai danni compiuti da Satana, aspetta di essere liberata dal suo infausto dominio, quindi geme ed è in travaglio, vuole tornare al suo stato primitivo, quando Dio l'ha pensata e creata per l'uomo.
Tutta la natura vuole essere liberata.
Aspetta il giorno della distruzione finale di Satana.
...
Ecco il perchè delle sue contrazioni, del suo travaglio, della sua sofferenza.
Ma, grazie a Dio, si avvicina il momento in cui potremo finalmente vedere che cosa Dio aveva preparato per l'uomo e che cosa ha rimesso di nuovo a nostra disposizione...
Gesù sta per tornare!
"Ecco, io vado a prepararvi un luogo, quando l'avrò preparato, tornerò da voi".
La seconda "visita ufficiale" (parousia) del nostro Re si avvicina giorno dopo giorno, quando anche l'ultimo uomo che il Padre aspetta sarà tornato a casa, il Re verrà e finalmente tutti i veli che coprono la verità saranno tolti.
"Ogni occhio lo vedrà, lo vedranno anche coloro che lo hanno trafitto!"
Oggi è ancora il giorno della grazia.
Chiunque desidera può tornare dal Padre, semplicemente attraverso Gesù, accettandolo come personale Salvatore, ringraziandolo per essere morto al posto suo, e prendendo la decisione di seguire Lui, ubbidire a Lui, a chi ci ama più di chiunque altro al mondo.
...
E' così che ho visto la spiegazione ai terremoti e a tutti i disastri "naturali".
Tutta la creazione geme ed è in travaglio.
Ancora per poco.

la scala della lode

"Vedevo uno splendido, luminoso giorno d'estate. L'aria era piena di luce e tutto emanava un senso di bellezza. Ma al di sopra della scena si librava una grossa nube nera, al di là della quale non si riusciva a vedere niente. Una scala partiva dal suolo ed entrava nella nube nera. Ai piedi della scala centinaia di persone cercavano di salire: avevano sentito dire che sopra quella massa nera si trovava qualcosa di più bello e meraviglioso di qualsiasi cosa l'occhio umano avesse mai visto prima, qualcosa che procurava una gioia incredibile a coloro che riuscivano a raggiungerla.
Ogni nuova persona che cercava di salire si arrampicava rapidamente fino alla estremità inferiore della nube. La folla a terra osservava la scena per vedere ciò che sarebbe successo.
In breve tempo la persona cadeva scivolando all'impazzata giù per la scala e atterrava in mezzo alla folla disperdendola in tutte le direzioni. Quindi riferiva che una volta arrivato nella nube nera si perdeva il senso dell'orientamento.
infine arrivò il mio turno e salii la scala. Penetrai nella nube.
Le tenebre diventarono così fitte che potevo sentire la loro potenza costringermi quasi a rinunciare e lasciarmi scivolare giù. Ma, gradino dopo gradino, continuai a salire. E all'improvviso i miei occhi contemplarono la luce più intensa che avessi mai visto: era d'un candore luminoso e abbagliante, troppo meraviglioso da descrivere a parole. Uscendo dalle tenebre mi accorsi che potevo camminare sulla nube senza difficoltà, acondizione di tenere gli occhi fissi sulla luce radiosa. Se abbassavo lo sguardo per esaminare la natura della nube, cominciavo immediatamente a sprofondare." [..]

[..] Poi la scena cambiò.
Ero a una certa distanza e potevo distinguere tre livelli:
SOTTO, IN MEZZO, SOPRA LA NUBE.
Che cosa significa? Chiesi a Dio. La risposta fu la seguente:

"La splendente luce del sole SOTTO la nube è la luce nella quale vivono molti cristiani, considerandola una cosa normale."
"La scala è quella della LODE. Molti cercano di salirla e di imparare a lodarmi in TUTTE le cose. In principio sono pieni di zelo, ma quando arrivono prove che non comprendono sono turbati e non sanno tener duro. Perdono la fede e scivolano giù. CADENDO FANNO DEL MALE a coloro che sperano di trovare una vita di lode e gioie continue."
"Coloro che riescono a superare questi tempi difficili raggiungono un mondo nuovo. S'accorgono che la vita che un tempo consideravano normale non può essere paragonata a quella che ho preparato per coloro che mi LODANO e che credono che Io veglio su loro con amore."

Chi raggiunge la luce del regno celeste può camminare sulla nube delle difficoltà, per quanto sia buio, finché distoglie gli occhi dal suo problema e li fissa sulla vittoria che IO HO COMPIUTO IN CRISTO. Non importa quanto ti sembri difficile credere che Dio è all'opera in OGNI particolare della tua vita: CONTINUA A SALIRE LA SCALA DELLA LODE E VA SEMPRE PIU' IN ALTO?

Dio ti benedica!

essere uno...

“Padre, io ti prego affinché essi siano uno, come io e te siamo uno…”
Questa la preghiera di Gesù, la prossima è la mia:
“Padre, so che hai esaudito la preghiera di Gesù, ora apri gli occhi a noi per farci vedere come stanno le cose!”

Nella nota sulla prova, partivamo dal presupposto che nulla è stato negato a Gesù, dunque quello che Lui ha chiesto al Padre, l’ha anche ottenuto… quindi: noi siamo uno in Dio, come Gesù è uno con il Padre!
Proviamo ad entrare dentro a questa realtà, tenendo presente da subito che sarà per molti un passaggio ostico e difficoltoso: tutti noi siamo uno, tutti, proprio tutti, anche quelli antipatici, anche quelli scontrosi, anche quelli “all’acqua di rose” come si dice, anche quelli che non condividono tutte le stesse nostre dottrine… E’ dura, non è vero? Eppure siamo proprio tutti uno.
Immaginiamo un corpo in carne ed ossa… esso è fatto di milioni e milioni di cellule, alcune simili fra loro, alcune profondamente diverse… pensate a quanto può essere diversa la complicatissima cellula della membrana epatica, da quella di un capello, da quella di un’arteria, da quella di un’unghia… che cosa lega tutte queste cellule diverse fra loro verso un unico scopo? L’appartenenza allo stesso corpo, che si muove in un’unica direzione, con lo sguardo rivolto avanti, con la collaborazione di tutte quelle cellule insieme…
Pensate che cosa succederebbe se la cellula epatica dicesse a quella dell’unghia “tu devi fare le stesse cose che faccio io, altrimenti non possiamo andare d’accordo…” !!!!!!!!! Assurdo, no?
Quella dell’unghia risponderebbe, se è abbastanza saggia: “carissima, anche se non siamo uguali, e non facciamo le stesse cose, andiamo verso la stessa direzione, insieme!”
Paolo diceva: “Ora, dal punto in cui siamo arrivati, andiamo avanti insieme verso la meta…” Voleva dire, non importa a che punto sei arrivato tu, a che punto sono arrivato io, andiamo avanti insieme… qualcuno viaggia a tremila nello spirito, altri sono più lenti e ci mettono più tempo… non importa, andiamo avanti insieme! Qualcuno ha interpretato in un modo, qualcuno in un altro, … non importa, andiamo avanti insieme! Addirittura Paolo arriva a dire “io mi sono fatto greco con i greci, romano con i romani, giudeo con i giudei,” andiamo avanti insieme!
Ora bisogna entrare nel significato di questo corpo, perché Dio ha voluto un corpo di persone così diverse, in Lui, dentro di Lui e che appartengono a Lui?
Perché adesso, nel mondo, invece di vedere Gesù, il mondo vede questo corpo.
Noi siamo la manifestazione visibile di Dio sulla terra.
Siamo la Sua immagine.
Siamo le Sue parole.
Siamo le Sue carezze.
Siamo i Sui miracoli.
Siamo la Sua benedizione.
Noi siamo ciò che Lui è per il mondo.
Dio è amore?
Noi siamo il corpo che porta l’amore nel mondo.
Dio è compassione?
Noi siamo il corpo che porta la Sua compassione nel mondo.
Noi mostriamo al mondo la Sua impronta.
Ecco perché siamo un solo corpo… è perché abbiamo una sola missione… mostrare Dio.
Dio parla attraverso di noi, tocca attraverso di noi, guarisce attraverso di noi, Egli è in noi mentre andiamo per il mondo…
Ho letto una frase che viene sempre usata dai Quaccheri, qualcuno li conoscerà meglio di me, la frase è questa: “Sii sereno di mente e di spirito mentre vai per il mondo, solo così potrai essere in contatto con il Creatore e ricevere da Lui la potenza adatta per ogni circostanza…”
Questa frase mi ha scioccato nella sua semplicità… sereno di mente e di spirito… in contatto con il Creatore… da quel giorno la mia mente si “connette” di continuo, è un respiro pieno di lode, è una riconoscenza infinita, è un legame indissolubile, Lui, il mio papà, nella mia mente e nel mio cuore, sempre… Quando si percepisce questa semplicissima caratteristica di ogni credente, si capisce anche il senso del “corpo”… se sei sereno di mente e di spirito, se sei “connesso” col tuo creatore, senti intorno a te anche la presenza invisibile di milioni di altri pensieri come il tuo che stanno parlando con papà… ogni pezzetto di corpo riceve i suoi consigli, il suo conforto, la sua guida per quel momento e per quel giorno… e tutti insieme andiamo avanti portando il Suo amore nel mondo.
Un’altra abitudine dei quaccheri è il “silenzio”… si fa anche tra amici, tra marito e moglie, tra padre e figli e fra chiunque abbia un forte legame… si sta in silenzio mentre si cerca la comunione con il nostro Creatore che riempie l’anima e il cuore di tutta la Sua tenerezza per noi… e quella tenerezza è come moltiplicata, cento, mille volte di più e la dividi con chi hai vicino, e poi la porti con te per donarla a quelli che incontri…
Io, nel mio piccolissimo, vi consiglio di provarci, mettiamoci in comunione con Dio e con i nostri fratelli in tutto il mondo, senza alcuna distinzione di credo, di religione, di denominazione, sentiamoci UNO con Gesù, come Gesù è UNO con Dio, una sola cosa tutti.
Dio vi benedica!

una sfida

Cari amici e fratelli, come molti di voi già sanno, sono una terremotata dell'Aquila, dal 6 aprile vivo con la mia famiglia negli alberghi in cui di volta in volta ci trasferisce la protezione civile, e ho vissuto momenti di terribile angoscia con la sensazione tremenda di aver perso ogni punto di riferimento, ogni consuetudine, ogni piccola preziosità della vita, quelle cose che non valutiamo mai finchè non le perdiamo, quelle abitudini familiari che fanno di una vita la "nostra"... i nostri "buonanotte mamma" "buonanotte papà" "buongiorno tesoro", il caffè in cucina e la colazione prima di andare a scuola... tutto perduto, tutto finito, vi posso garantire che è tremendo...
Ma anche in questa occasione il nostro Papà celeste ha deciso di venirmi incontro e prendermi fra le Sue braccia... pian pianino mi ha fatto ricordare che la mia casa è un'altra, che se anche io perdessi tutto, Lui c'è... che è Lui che si prende cura di me...
In occasione di un lavoro temporaneo a L'Aquila ho avuto modo di viaggiare per tre ore al giorno in macchina per tre settimane, e mentre ero da sola a guidare e parlavo con Papà, mi rendevo conto che stavo comprendendo cose che non avevo ancora compreso, ciò che davo per scontato da sempre acquistava una luce nuova e diversa, lo Spirito Santo mi stava ammaestrando!
Interi passi della Parola mi tornavano in mente uno dopo l'altro e ne capivo il significato, si illuminavano solo per me... il cuore impazziva di felicità man mano che capivo!
Una sfida!
Dio mi ha sfidato ad essere felice proprio in questa circostanza...
Non so se riuscirò mai a condividere appieno con qualcuno di voi queste meraviglie, ma voglio provarci... Gratuitamente avete ricevuto... gratuitamente date!
La prima cosa che voglio condividere è LA PROVA come non l'abbiamo mai vista!

la prova

Questa è una delle cose che ho ricevuto: il significato della PROVA.
Di solito, siamo abituati ad associare questa frase "Sai, fratello, sto attraversando un periodo di prova..." ad un viso afflitto e mesto, quasi schiacciato da un peso insostenibile... Ascoltiamo sermoni e leggiamo passi biblici da talmente tanto tempo che non ci accorgiamo più delle contraddizioni che viviamo...
Come si può associare in modo coerente questo atteggiamento con il passo seguente?
"Fratelli miei, considerate come argomento di completa allegrezza le prove svariate in cui venite a trovarvi..."
COMPLETA? Non finta, ostentata allegrezza, COMPLETA, non un pò di allegrezza per consolarsi... COMPLETA!!!
Come è possibile?
Un'allegrezza completa mentre sento che il cuore è oppresso da una tristezza infinita? Come faccio Gesù? Non ci riesco, spiegami...
"Quando tornerò, troverò la fede in voi?"
Certo che Gesù si preoccupava di una cosa basilare per tutta la nostra vita, ossia FEDE, credere contro ogni speranza, sperare l'insperabile, vedere al di là di quello che vedo, vedo tristezza... credo gioia... vedo angoscia... vedo vittoria... perchè dovrei credere quello che non è?
"La fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono..."
Quindi, ricapitolando, se io credo a quello che Gesù ha detto, devo pensare che ciò che vedo ora è un imbroglio del nemico... lui sta cercando di intrappolarmi in una situazione di tristezza quando Gesù mi ha promesso vita ad esuberanza!
Se io decido di credere a ciò che ha detto Gesù, ho vita ad esuberanza!
Io ho la vittoria adesso e il nemico vuole farmi credere che sono sconfitta!
Io vinco adesso nel nome di Gesù!
Anzi, Gesù ha già vinto per me!
Gesù ha pagato la mia vittoria sulla croce!
La vittoria è mia, e quello che sento nell'anima è il risultato di quello che credo ora... credo di esser triste? Ho dato ragione a Satana e lui segna un punto a suo favore...
Credo che ho vinto? Segno un punto a mio favore perchè decido di credere a Gesù!
Comincio lentamente a sorridere fra me e me, io ho vinto... Satana, sei sconfitto... ti stai solo dimenando perchè cerchi qualcuno da divorare... stavolta non sarò io!
Dentro di me si fa strada con forza l'autorità della Parola di Dio... "Vi do le chiavi del Regno dei cieli... tutto ciò che avrete legato sulla terra sarà legato nel cielo..." Il significato vero è "ciò che legate nel vostro mondo naturale è legato nel mondo spirituale" e anche: "il combattimento nostro non è contro carne e sangue ma contro le potestà nei luoghi celesti..." e anche "riduciamo all'obbedienza ogni ragionamento che orgogliosamente si eleva contro gli eletti"... HO CAPITO! Posso legarlo! Adesso!
Spirito di tristezza, io ti lego ora nel nome e nell'autorità che mi ha dato Gesù!
Via! Te ne devi andare ora! Sei già vinto! Sei legato! Sei battuto! Io ti riduco all'obbedienza nel nome di Gesù!
Ecco, lentamente si fa strada dentro il cuore la consapevolezza di una battaglia vinta, il nemico è vinto, legato, questa afflizione per ora non governa più la mia mente, io lodo e glorifico il mio Signore per ciò che ha voluto insegnarmi in questa PROVA!
Ecco cos'è la prova!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E' un modo per vedere in modo pratico come funziona quello che Gesù ci ha insegnato!
Dobbiamo PROVARE ciò che ha detto proprio su di noi, proprio in quella circostanza... ecco a che serve!
Quando mia madre, che ora è col Signore, mi raccontava di quando il tecnico della Ignis le consegnò la sua prima lavatrice superautomatica, diceva di essere un pò dubbiosa nel fatto che quella macchina potesse fare il lavoro per lei... quando ebbe finito di montare tutto, il tecnico disse: "Avanti, signora, faccia una PROVA!" Pensate come sarebbe finito male il mercato delle lavatrici se nessuna donna avesse mai voluto fare una PROVA!
Mia madre la fece, introdusse il bucato e... schiacciò il pulsante... dopo quarantacinque minuti tirò fuori il suo primo risultato! Fatto! Aveva funzionato!
Torniamo a noi.
"Io sono venuto perchè abbiano vita, e l'abbiano ad esuberanza!"
Cosa ha detto Gesù sulla croce? TUTTO E' COMPIUTO!
C'è qualcosa che Gesù voleva fare che non è riuscito a fare?
No, fratello, sorella, amici miei, TUTTO, lui ha fatto tutto quello che era venuto a fare!
Quindi?
Noi abbiamo vita e l'abbiamo ad esuberanza.
Gesù l'ha comprata e pagata per noi.
Noi ce l'abbiamo e Satana farà tutto il possibile per farci credere il contrario.
Quando siamo nella prova, è il momento giusto per vedere se la Parola funziona, prendiamo le promesse di Dio e usiamole contro Satana.
Prendiamo il coraggio a due mani e diciamogli: "Satana, tu sei sconfitto, questo che io sento è un tuo inganno, quindi io ora ti lego nel nome e nell'autorità che Gesù mi ha dato!"
Usiamo la prova, fratelli, usiamola per crescere, ogni volta che la incontriamo, STIAMO ALLEGRI! E' il momento per fare la nostra parte.
Gesù è venuto nel mondo, ci ha fatto vedere come si fa, ci ha dato le armi, ci ha dato l'autorità e poi ha detto: "Ora fatelo voi..."
E' una sfida.
E' il momento di tirare fuori le nostre armi un pò arrugginite, troppo poco usate, e cominciamo a combattere!
Avanti!
Lo Spirito Santo, che è il nostro incredibile consigliere (io direi suggeritore), ci dirà nel cuore ogni volta le parole giuste, ci ricorderà i passi che abbiamo sempre letto e mai usato veramente, facciamo un passo verso di Lui e Lui farà gli altri mille...
La prossima volta che incontri una PROVA, usala!
Poi raccontami.

6 aprile 2009

tutto il tempo passato e i tuoi ricordi ti tagliano il respiro perchè le cose che tu dici "era così", adesso non è più così, penso a papà che veniva a Roio a portarmi l'insalata fresca e le uova comprate in piazza e questo non sarà mai più, penso a Marco che veniva a fare le passeggiate con Alessandro e Rocky e non può venire più, è cambiato tutto in trenta maledetti secondi
uno da una parte
uno da un'altra
scettecàti
frullati
sbattuti altrove
con il cuore in un posto e il corpo in un altro
che ti svegli e il paesaggio non è il tuo
ti addormenti e l'incubo ritorna inesorabile ogni notte
poi pensi, magari mi sveglio e sarà tutto finito
poi ti svegli
...
ancora non finisce.

le fattezze di Gesù

Il Prof.Orazio Manente(che ringraziamo) ci ha passato questo documento, da una lettera di Publio Lentulo governatore della Giudea, all’imperatore Tiberio (31 a.c.) sulla descrizione delle fattezze di Gesù . Lentulo è stato contemporaneo di Cristo, E’ un documento di alto valore storico e assai veritiero.


“Ho inteso, o Cesare, che desideri sapere quanto ora ti narro - essendo qui un uomo., chiamato Gesù Cristo, che dalla gente è detto Profeta, ed i suoi discepoli lo tengono per Divino, e dicono che egli è figlio di Dio, Creatore del cielo e della terra, e di tutte le cose che in essa si trovano e sono fatte.

In verità, o Cesare, ogni giorno si sentono cose meravigliose di questo Cristo: risuscita i morti, e sana gli infermi con una sola parola. Uomo di giusta statura, è molto bello di aspetto, ed ha grande maestà nel Volto che quelli che lo mirano sono forzati ad amarlo e temerlo. Ha i capelli color della nocciola ben matura e sono distesi sino alle orecchie, e dalle orecchie sino alle spalle sono color della terra, ma più risplendenti.

Ha nel mezzo della fronte in testa, il crine spartito ad usanza dei Nazareni. Ha la fronte piana, ma molto serena; la faccia senza ruga, o macchia, accompagnato da un colore modesto. Le narici e le labbra non possono da alcuno essere descritte con ragione. La barba è spessa ed a somiglianza dei capelli, non molto lunga, ma spartita nel mezzo. Il suo mirare è molto severo e grave: ha gli occhi come i raggi del sole, e nessuno può guardarlo fisso nel viso per lo splendore e quando risplende spaventa, quando ammonisce fa piangere; si fa amare, ed è allegro con gravità. Dicono che non si è mai veduto ridere, ma bensì piangere. Ha le mani e le braccia molto belle; nella conversazione contenta molti, ma si vede di rado; e quando Lo si trova, è molto modesto all'aspetto e nella persona.

È il più bell' uomo che si possa immaginare, tutto simile alla madre, la quale è la più bella giovane che si sia mai vista da queste parti. Però se la Maestà tua, o Cesare, desidera di vederlo come negli avvisi passati mi scrivesti, fammelo sapere, che non mancherò subito mandarlo. Di lettere fa stupire tutta la città di Gerusalemme. Egli non ha studiato giammai cosa alcuna, eppure sa tutte le scienze. Cammina scalzo, senza cosa alcuna in testa; molti ne ridono in vederlo, ma in presenza sua nel parlare con lui tremano e stupiscono. Dicono che un tal uomo non è mai stato veduto, né inteso in queste parti. In verità secondo quanto mi dicono gli ebrei non si sono sentiti mai di tali consigli, di così gran dottrina, come insegna questo Cristo, e molti Giudei lo tengono per Divino e lo credono; e molti altri me lo querelano con dire che è contro la Maestà tua, o Cesare. lo sono grandemente molestato da questi maligni Ebrei”.

per te da Gesù...

Questo momento l’ho aspettato
Volevo proprio che arrivassimo qui
Speravo che tu mi parlassi
Volevo tanto che venissi da me
Io so bene cosa senti
E ho visto tutti i pianti tuoi
Conosco la tua sofferenza
Perché io non ti ho mai lasciato

Nessuno ti ama come me
Nessuno ti ama come me
Guarda alla croce, è la ma più grande prova
Nessuno ti ama come me

Nessuno ti ama come me
Nessuno ti ama come me
Guarda la croce, è per te, perché ti amo
Nessuno ti ama come me

Io ti ascolto quando parli
E anche quando stai in silenzio
Conosco bene quel che senti
Anche se non ne parli mai

Al tuo fianco ho camminato
Stretto a te son sempre stato
Anche se ti è sembrato un peso
Ma sono il tuo migliore amico

Nessuno ti ama come me
Nessuno ti ama come me
Guarda alla croce, è la mia più grande prova
Nessuno ti ama come me

Nessuno ti ama come me
Nessuno ti ama come me
Guarda alla croce, è per te, perché ti amo
Nessuno ti ama
Nessuno ti ama né ti amerà
Nessuno ti ama
Come me

la delusione degli scienziati...

Come Robert Jastrow ha concluso nel suo libro “God and the Astronomers”: «In questo momento sembra che la scienza non possa dissolvere quella nube che avvolge il mistero della creazione. Per lo scienziato che ha vissuto fidando nel potere della ragione, la storia finisce come un incubo. Egli ha scalato le montagne dell’ignoranza; è giunto al punto di conquistare il picco più alto e finalmente, nel raggiungere l’ultima vetta, viene salutato da un gruppo di teologi che si trovavano
ma Dio li ama tanto lo stesso...
lì seduti da secoli».

pensando all'epifania...

Come è successo che la festa dell'Epifania è diventata "la Befana"? Più ci penso e più mi rendo conto che tutte le cose belle e utili per la nostra anima sono state annullate, vinte, coperte, adulterate, da questo spirito del guadagno, del consumismo, del comprare a tutti i costi...
Non sappiamo più dove andare a cercare la nostra felicità e così abbocchiamo a tutto quello che ci fanno credere..., pensiamo che sia necessario per noi comprare, acquistare, ... arrivare, guadagnare...
Mi trovo in un difficilissimo momento economico e ringrazio Dio per questo... perchè questi momenti così difficili, in un periodo di grandi acquisti, sono stati per me un grande insegnamento. Sono senza risorse economiche, e non ho potuto acquistare nulla quest'anno, ma Dio ha provveduto a tutto il necessario, e io ho visto la Sua mano di Padre sulla mia famiglia...
Questo Natale per me è stata la festa del cuore, il Capodanno è stato la festa della rflessione, e la "Befana" è la conclusione...Il 2009 è l'anno della grazia di Dio, L'Aquila deve conoscere l'amore di Dio, gli aquilani devono sapere che Dio li ama ed è stato pronto a nascere come loro, e morire per loro, per dare loro un posto nel regno di Dio... Non più servi ma figlioli, partecipi di tutti i privilegi di un figlio di Re!!!
L'Epifania viene da "manifestazione" ed è nata come opposizione ad una festa pagana dedicata agli dei, per dire che Gesù, il Figlio di Dio, Dio in persona, si è manifestato, cioè si è rivelato, si è mostrato agli uomini come un uomo normale, per venirci incontro, per farsi capire meglio, per incontrare i problemi e le angosce tipiche della vita umana.
Anche oggi, 6 gennaio 2009, Gesù è pronto a venirti incontro, Lui è lo stesso ieri, oggi e in eterno... Lui è il Re che invita alla Sua festa tutti i cittadini del Regno... anche oggi, ora, in questo momento, ti dice "Vieni a me, tu che sei aggravato e
travagliato, e Io ti darò riposo!"

Salve!

Benvenuti nel blog "bisogna che si dica"...
Bisogna assolutamente che alcune cose importanti sulle quali qualcuno mente, vengano finalmente smascherate, visto che ne va della nostra salvezza!!!