il germoglio

il germoglio
"... una parte di quel seme cadde fra le rocce...

domenica 24 luglio 2016

LA VISIONE - L'olio e i vasi.

Un giorno ho chiesto al Signore in merito ad una particolare questione dottrinale: "Signore, ti prego, fammi capire chi ha ragione!"
Lo Spirito Santo non mi ha detto chi ha ragione e chi no, Dio ama tutti i Suoi figli di un amore immenso, ma mi ha mostrato questo:
davanti ai miei occhi, non fisicamente, ma dentro, non so spiegarvi come, ma io vedevo una fonte meravigliosa che forniva un bellissimo liquido dorato, e tantissimi vasi intorno.
Ogni figlio di Dio, lavato col sangue di Gesù e ripieno di Spirito Santo, E' UN VASO.
Ogni volta che portiamo il vaso a Dio, Egli lo riempie con il Suo olio puro. In quei momenti l'olio è puro. Il vaso è pieno. A seconda del tempo che passiamo alla presenza di Dio, e a seconda della qualità del nostro tempo con Lui, l'olio sussiste puro e abbondante.
Ma poi ce ne andiamo.
Lasciamo l'altare e ci dedichiamo alle nostre cose. A volte restiamo in comunione. Altre volte no.
I nostri vasi sono imperfetti, purtroppo... e non perfettamente sigillati. Quindi entrano altre cose, i nostri pensieri, le ansie, le sollecitudini, i pensieri degli altri, le parole del "mondo", l'influenza di Satana che si infila dovunque, la televisione, Internet, il nostro stesso carattere... TUTTO QUESTO INQUINA L'OLIO DEL NOSTRO VASO.
Quando poi andiamo ad esporre le nostre convinzioni, le nostre idee, tiriamo fuori dal vaso un olio che non è più puro, ma è contaminato.
Quello che ognuno di noi cerca di insegnare, non è più quello che Dio aveva messo all'inizio.
Per poter essere certi della purezza dell'olio, dovremmo restare tutto il tempo alla presenza di Dio. TUTTO IL TEMPO.

Ma nessuno di noi lo fa.
E se dice di farlo, mente. Dovremmo sparire per sempre come gli eremiti di un tempo, per poter evitare tutte le contaminazioni, e anche così saremmo esposti a noi stessi.
Se riusciamo a comprendere bene questo, comprendiamo anche che ciò che ascoltiamo e che ci viene insegnato, non è mai l'olio puro.
Si tratta sempre di derivati dell'olio originale, più o meno derivati, ma sempre derivati.
Questo ci dà la misura della imperfezione delle nostre convinzioni.
Sono molte le cose che Dio dice chiaramente nella Scrittura. Ma ce ne sono altre che si prestano ad infinite interpretazioni. Come sceglierne una? Con quale sapienza? Chi di noi è senza peccato?
Anche quello che vi sto dicendo io, e che ho ricevuto da Dio, come vi arriverà?
Puro?
No.
Perché


è stato mediato da me.
Sono io, con le mie imperfezioni, con le mie travi negli occhi, che vi racconto questo, e non è più l'olio puro della rivelazione.

Ora, fratelli, se vi ho annoiato mi dispiace. Ma dovevo mettere in chiaro queste cose. E so, per certo, che se voi stessi, nella vostra cameretta, cercate il Signore e la Sua parola viva per voi, la "Ruah", quella rivelazione che Dio dona personalmente ad ogni credente che la cerca, bene, ... troverete voi stessi la verità di quello che ho detto.
Ma se desiderate invece difendere posizioni e preconcetti che vengono da uomini, certo quello che ho detto vi sembrerà assurdo.
Per ora vi lascio, mi scuso per le troppe parole e vi assicuro tutto il mio amore in Cristo Gesù.
Elisabetta

lunedì 4 luglio 2016

Come conoscere il vero volto del Padre - Walter Biancalana

Siamo cresciuti con teorie che non fanno parte del vero piano di Dio per la nostra vita, e dato che non ne fanno parte, in realtà ci danneggiano; dove abbiamo trovato nella Bibbia per esempio, che noi dobbiamo servire Dio? Questo fa parte della nostra natura, che vuole meritare le cose, e siamo noi in realtà che ci domandiamo "che dobbiamo fare"?
Gesù ha detto più volte che non è venuto per essere servito, ma per servire, e noi continuiamo a domandargli "Signore, cosa posso fare per te?" e lui continua a domandare a noi "Cosa posso fare per te?".
C'è solo un servizio di cui si parla nel Nuovo Testamento, vediamolo velocemente e poi passiamo ad altro; uno si trova in Efesi 3:5-7 "... il Vangelo di cui io sono servitore"; Colossesi 1:23 "il Vangelo... di cui io Paolo sono diventato servitore..."; noi serviamo il Vangelo, non Dio. Il Vangelo non è la Parola di Dio, la Parola di Dio è Gesù. "Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza" non si riferisce alla conoscenza della Bibbia, ma alla conoscenza di Dio, conoscenza personale per esperienza, proprio come un uomo che conosce una donna e la ama teneramente; non è la conoscenza biblica, è la conoscenza personale di Dio, per esperienza. Il Vangelo è l'annuncio di chi è Gesù e cosa ha fatto per noi; 1° Tessalonicesi 3:2 dice "servitore di Dio nella predicazione del Vangelo, per confortarvi e confermarvi"; il Vangelo ti deve confortare e fortificare, non ti deve abbattere, perché se lo fa, allora è un vangelo pervertito, distorto. Il messaggio di cui noi ci facciamo servitori, è il Vangelo di Gesù Cristo, ed è quello che predichiamo che determina l'effetto nella vita delle persone.
Giovanni 1:29-37, leggetelo con cura, per favore.
Il giorno seguente, Giovanni vide Gesú che veniva verso di lui e disse: «Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!
30 Questi è colui del quale dissi: "Dopo di me viene un uomo che mi ha preceduto, perché era prima di me"
31 Io non lo conoscevo, perciò sono venuto a battezzare con acqua, affinché egli fosse manifestato in Israele».
32 E Giovanni testimoniò, dicendo: «Io ho visto lo Spirito scendere dal cielo come una colomba e fermarsi su di lui.
33 Io non lo conoscevo, ma colui che mi mandò a battezzare con acqua mi disse: "Colui sul quale vedrai scendere lo Spirito e fermarsi su di lui, è quello che battezza con lo Spirito Santo".
34 Ed io ho visto ed ho attestato che questi è il Figlio di Dio».
35 Il giorno seguente, Giovanni era nuovamente là con due dei suoi discepoli.
36 E, fissando lo sguardo su Gesú che passava, disse: «Ecco l'Agnello di Dio».
37 E i due discepoli, avendolo sentito parlare, seguirono Gesù."
 
Guardate la differenza tra il primo annuncio di Giovanni e il secondo; la prima volta Giovanni mette l'accento sul peccato, come era sua consuetudine, parlava spesso infatti di scure, di ventilabro, di vendetta, di giudizio, e questa prima volta i discepoli di Giovanni non seguirono Gesù; la seconda volta non parla di peccato, e i discepoli seguono Gesù.
Il secondo giorno l'accento è solo su Gesù.
In Genesi 1:26 e seguenti, sta scritto:
"Poi DIO disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza, ed abbia dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame e su tutta la terra, e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
27 Così DIO creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di DIO; li creò maschio e femmina.
28 E DIO li benedisse e DIO disse loro «Siate fruttiferi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e dominate sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo e sopra ogni essere vivente che si muove sulla terra."
 
La prima cosa che Adamo ha sentito dalla bocca di Dio è: "Io ti benedico".
La prima cosa che ho sentito io quando sono entrato in una chiesa è: "Tu sei un peccatore".
La seconda cosa che Dio ha detto è "moltiplicati".
La seconda cosa che ho sentito io è "stai attento a quello che fai".
La terza cosa che ha detto Dio ad Adamo è "domina"!
La terza cosa che ho sentito io è "se sbagli puoi perdere la salvezza".
 
Noi abbiamo messo il peccato al centro del Vangelo, e la gente così non segue Gesù; il Vangelo è un termine che nell'originale non compare quasi mai; l'unica occasione in cui la troviamo è quando i soldati tornavano dalla guerra, ed avevano vinto, questa sì che è una bella notizia, Dio ha vinto e noi abbiamo vinto; ho riflettuto a lungo su questo, la prima volta che compare la parola "peccato" nella Bibbia è in Genesi 4; noi sappiamo che, per la legge della prima menzione, quando una parola appare per la prima volta in un testo, ne appare evidente anche il senso, la radice, il significato profondo; ebbene, in Genesi 4, troviamo l'origine del peccato, qui c'è Eva che partorisce Caino, e dice "Ho acquistato un uomo con l'aiuto di Dio" Caino viene da "canà", che vuol dire "comprare", ma se tu compri una cosa, non è un dono, hai dovuto pagare per averla, quindi un po' di merito è tuo, e un po' di merito è "dell'aiuto di Dio". Ma questa non è grazia!
Abele invece viene da "Hebèl", che vuol dire "soffio", respiro, una cosa che non puoi comprare... e la prima lettera iniziale è la "Het", che indica la grazia e trascendenza.
Eva pensò di poter acquistare il dono dell'Eterno, proprio come due capitoli prima aveva pensato di poter acquistare conoscenza mangiando il frutto dell'albero della conoscenza.
Caino offrì il lavoro delle sue mani, la sua fatica, il lavoro di tutta una stagione, Abele invece offrì un agnello, non sudato, un sacrificio, figura di Cristo; Caino voleva piacere a Dio con i suoi meriti, con il suo lavoro, Abele prende qualcosa che è già pronto, è cresciuto da sé, e lo immola.
Ma noi non dobbiamo piacere a Dio, noi gli piacciamo già, non possiamo fare niente per farci amare di meno, e neanche per farci amare di più.
Gesù ha raccontato la storia di un altro come Caino, che lavorava tutti i giorni con fatica, che aveva un fratello che invece se n'era andato con le prostitute; quando questo fratello torna a casa, dopo un ragionamento di convenienza, disposto ad essere servo, che sarebbe stato comunque meglio di sstare coi maiali a morire di fame; il fratello che era stato tutto il giorno a lavorare, si arrabbia perché pensa che il fratello non merita tutta quella festa e addirittura un capretto! Dopo aver lavorato tutta una vita per tentare di piacere al padre, in realtà non aveva mai capito il carattere del padre! Ma il fratello che non lo meritava, invece, lo capì molto bene.
Noi siamo cresciuti con l'idea che il frutto della nostra fatica piace a Dio, invece è esattamente vero il contrario.
 
Matteo 3:16,17.
16 E Gesú, appena fu battezzato uscí fuori dall'acqua; ed ecco i cieli gli si aprirono, ed egli vide lo Spirito di DIO scendere come una colomba e venire su di lui;
17 ed ecco una voce dal cielo. che disse: «Questi è il mio amato Figlio, nel quale mi sono compiaciuto».
 
Ma cosa aveva fatto Gesù per piacere al Padre?
Assolutamente niente.
Quante volte ci siamo tormentati per la paura del peccato?
Che cos'è che non ci fa peccare?
E' proprio la consapevolezza che piacciamo a Dio così come siamo; non dobbiamo fare nulla per meritare il suo amore; è proprio il suo amore che ci dà la forza per agire.
Primo: Tu sei suo figlio.
Secondo: Tu sei un figlio amato.
Dio non ti dice "Stai attento a non peccare", ti dice "Tu sei mio figlio e io ti amo".
 
La profonda consapevolezza dell'amore del Padre ha consentito a Gesù di non peccare.
 
Ma: "Senza la santificazione nessuno può vedere il Padre"! potreste domandarvi; questo rende necessario fermarsi un momento sulla "santificazione".
 
Genesi 2:1 "Così furono compiuti il cielo e la terra e tutto il loro esercito. Pertanto il settimo giorno, DIO terminò l'opera che aveva fatto, e nel settimo giorno si riposò da tutta l'opera che aveva fatto.
E DIO benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso DIO si riposò da tutta l'opera che aveva creato e fatto."
 
La parola "compiuti" è "KA-LAH", completi, completati, finiti. La stessa parola viene usata da Gesù quando dice "Tutto è compiuto", in greco "TELEH".
Poi Dio si riposò da tutta l'opera fatta, benedisse il settimo giorno e lo santificò.
La prima volta che appare la santificazione nella Bibbia, ha a che fare con il riposo, non con le opere.
E' la fine delle opere, il completamento di esse, e il riposo conseguente.
Dio non è interessato alle nostre opere e alla nostra fatica, ma piuttosto al momento in cui finalmente ci riposiamo, stiamo tranquilli nell'opera che Lui ha fatto.
Quella è la santificazione, la consapevolezza del perfetto riposo.
 
Noi non possiamo basare le nostre fondamenta sulle strategie e i comportamenti di Mosè, di Isaia, di Daniele, perché loro non avevano conosciuto Dio!
 
Giovanni 1:18 "Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Figlio, che è nel seno del Padre, è colui che lo ha fatto conoscere."
Non possiamo conoscere Dio tramite Mosè, o Isaia, o Daniele; uno solo ha fatto conoscere Dio, ed è Gesù; se vuoi conoscere davvero chi è Dio, devi guardare Gesù.
Quando mai Gesù ha condannato un peccatore? Lo chiamavano "l'amico dei peccatori"!
Quando mai ha rifiutato una guarigione?
 
Dio non ha paura di sporcarsi le mani con noi; Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato... Lui ci ama e ci dà, non ci chiede di diventare belli e bravi prima di darci qualcosa, lui ci dà tutte le cose e ci fa anche diventare belli e bravi, ma non è la nostra fatica... è la sua.
 
Quanto è difficile credere che Dio ci ama così come siamo?
Sì, ma se cadi nel peccato è un conto, ma se rimani nel peccato è un altro...
Eppure non mi risulta che Davide, dopo aver peccato con Batsceba, l'abbia lasciata; anzi, ha avuto due figli da lei, il primo è morto, ma il secondo è diventato re d'Israele e ha costruito il tempio!
Non il figlio di Abigail, non il figlio di Mica, ma proprio il figlio della donna adultera!
Nella genealogia di Gesù è entrato Perez, che era figlio di Giuda, che aveva avuto un rapporto con Tamar, sua nuora; Raab, la meretrice, è inserita nella stessa genealogia, non lo è Sara, non lo è Rebecca, non lo è Rachele; Dio non si è vergognato di mettere una prostituta nella sua genealogia, perché tu non sei santo per quello che fai o non fai, tu sei santo perché hai ricevuto un dono, che non dipende da te!
Nessuno potrà mai cancellare dal campanello di casa tua "Figlio di Dio"!!!
Il peccato non avrà mai più dominio su di te, perché tu non sei più schiavo della legge, ma sei nella grazia, e quando scopri la grazia, ti innamori del donatore e questo ti rende una persona santa!
Quando noi sbagliamo, noi siamo come una farfalla, che invece di andare sui fiori, va a posarsi sul concime... ma la farfalla sul concime, non diventa una mosca, resta farfalla, puzzerà un po' ma sarà pur sempre una farfalla!
Quello che ti serve è la rivelazione che le farfalle stanno sui fiori, non sul concime; devi sapere che i figli di Dio regnano, hanno dominio sul rancore, possono perdonare, possono imporre le mani sui malati e vederli guariti, possono riposare sulla certezza che il loro Padre li ama comunque!
Noi adoriamo un Dio che non ci ha mai giudicato né condannato!
 
Questo è il vangelo, questa è la grazia, qualcosa che non potrai mai meritare.
La nostra identità è nell'essere figli, e questo non potrà mai togliercelo nessuno; e c'è un passo addirittura ulteriore, che è l'essere amici, Gesù ha detto "Non vi chiamo più servi ma amici", perché il servo non sa quello che fa il padrone, ma noi lo sappiamo, noi siamo nella casa, noi siamo la Sua casa!
Dio è il mio papà, vive dentro di me, mi ha dato il suo nome, mi ha dato la sua identità, mi ha dato una veste, e mi ha messo l'anello al dito, mi ha chiamato figlio amato, e ha deciso di perdonare tutti quanti i miei peccati, passati, presenti e futuri, cioè io non posso fare in tempo a peccare, che lui mi ha già perdonato! Non posso uscire dall'amore di Dio! Questa è santificazione.
Paolo dice in 1 Corinzi 1:28-31 "...Cristo che per noi è stato fatto santificazione e redenzione..." Lui è stato fatto per me santificazione e redenzione, Lui! Non io.
"I doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili", Lui non cambia idea.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

lunedì 23 maggio 2016

AFFRONTA LE MENZOGNE - Walter Biancalana


Quando il popolo d’Israele giunse sulle rive del Mar Rosso, Mosè aveva predicato “State fermi, e vedrete la liberazione del nostro Dio!”; ma Dio aveva intenzione di cambiare quella predica, perché Mosè doveva usare quello che aveva, non sarebbe andata come se la immaginava lui, ma avrebbe dovuto esercitare la sua fede e dichiarare autorità sopra le acque del Mar Rosso.

Noi abbiamo bisogno di sapere che cosa abbiamo.

Sappiamo tutti che Gesù è la porta, ma molti di noi sono rimasti là, sulla porta. Gesù è il mezzo, per entrare nel Regno; perché non entriamo a casa di Papà?

Marco 16:15-17 E disse loro: Andate per tutto il mondo e predicate l’Evangelo ad ogni creatura, chiunque avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato;

Ad ogni creatura.

Creatura non è la traduzione corretta. La parola è Ktisis, che in greco vuol dire “creazione, formazione originale, costruzione, edificazione, ordinamento, fondamento”. In Marco 10:6 e 13:19 è tradotto con creazione. Quindi a qualunque fondamento, a qualunque fondazione, a qualunque cosa il Padre abbia creato.

Quindi Gesù voleva dire che dobbiamo predicare l’Evangelo alle fondamenta?

Ogni pianta cresce dalle radici, quello che fa la religione è cercare di sistemare le foglie, ma a Dio interessano di più le radici.

Quando i popoli costruirono la torre di Babele, usarono dei mattoni al posto delle pietre; e bitume anziché calce, quindi sporcizia. I mattoni sono tutti uguali, stesse dimensioni, stessa facciata, stesso colore; le pietre sono uniche, ognuna è fatta a modo suo; la chiesa è così, fatta di pietre viventi, ognuna fatta a modo suo, legate insieme dalla calce dell’amore. La religione ci vuole tutti uguali, la società ci vuole tutti uguali, proprio come i mattoni.

Nell’Evangelo di Dio c’è tutta la potenza necessaria a cambiarci dalle fondamenta. Romani 1:16 “Infatti io non mi vergogno dell'evangelo di Cristo, perché esso è la potenza di Dio per la salvezza, di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco”. Tutta la potenza di Dio!

In questo capitolo Gesù ci dice quali segni accompagneranno la predicazione del Vangelo.

1 – Cacceranno i demoni. La prima cosa che un Regno fa quando deve colonizzare un territorio, è quella di cacciare i nemici e i clandestini, per ripulire il popolo dalle presenze negative e dannose.

2 – Parleranno in lingue nuove. Un Regno che si insedia in una nuova colonia, insegna anche la propria lingua, nel Regno di Dio c’è la lingua dello Spirito.

3 –Se pur bevessero qualcosa di mortifero, non ne avranno alcun male, imporranno le mani ai malati ed essi guariranno. Le caratteristiche dei figli del Regno.

4 – Prenderanno in mano dei serpenti. Sicuramente non una mera esibizione, ma qualcosa di molto importante sulla quale ci fermiamo oggi.

Gesù ha detto delle cose che venivano comprese allora, altre che comprendiamo oggi, altre che dobbiamo cercare di capire, guardando a tutta la Scrittura. Che vuol dire “Prenderanno in mano dei serpenti”?

Chi ascoltava in quel momento, essendo di cultura ebraica, pensava subito al capitolo 4 di Esodo. C’era Mosè che, di fronte al pruno ardente, stava ascoltando quello che Dio voleva da lui, e stava anche cercando di portare tutte le scuse possibili per evitare quel compito così pesante. Una delle scuse fu la seguente:

“Mosè rispose e disse: «Ma ecco, essi non mi crederanno e non ubbidiranno alla mia voce, perché diranno: «L'Eterno non ti è apparso».  L'Eterno quindi gli disse: «Che cos'è quello che hai in mano?». Egli rispose: «Un bastone».  L'Eterno disse: «Gettalo a terra». Egli lo gettò a terra, ed esso diventò un serpente, davanti al quale Mosè fuggì.  Allora l'Eterno disse a Mosè: «Stendi la tua mano e prendilo per la coda». Egli stese la mano e lo prese, e nella sua mano esso ritornò un bastone.”

Il serpente nella Bibbia raffigura Satana, e probabilmente, anche oggi, la nostra prima reazione potrebbe essere quella di fuggire, proprio come Mosè. Ma qui c’è una lezione importante che riguarda il Regno di Dio e la sua predicazione.

Mosè in quel frangente dovette comprendere che nella sua missione lui non era solo, ma era accompagnato dalla potenza di Dio; deve venire anche per noi il tempo in cui comprendiamo che quando noi andiamo, è Dio che va, quando noi facciamo, è Dio che fa, insieme a noi.

Dio dice a Mosè “Stendi la tua mano e prendilo per la coda” e Gesù dice “Prenderanno in mano dei serpenti”. “Egli stese la mano e lo prese, e nella sua mano esso ritornò un bastone” Il bastone è il simbolo dell’autorità, qualcosa che Dio ti ha dato, e che nessuno ti può togliere.

Qual è il tuo bastone oggi? Cos’è che sai fare? Che cosa hai in mano?

Spesso Dio utilizza qualcosa che tu sai fare, qualcosa in cui ti senti a tuo agio.

Che cosa sai fare, Pietro? So pescare. Bene, vai a pescare uomini!

Che cosa sai fare, Mosè? Guido il gregge. Bene, guiderai il gregge d’Israele!

Mosè ubbidisce all’ordine di Dio e prende il serpente, quanti di noi l’avrebbero fatto?

E perché prenderlo per la coda?

Isaia 9:13,14 “Perciò l'Eterno reciderà da Israele capo e coda, ramo di palma e giunco in un solo giorno. L'anziano e il notabile sono il capo, e il profeta che insegna la menzogna è la coda.

Gesù ha detto che calpesteremo serpenti e scorpioni, i serpenti hanno il veleno nella testa, gli scorpioni nella coda; gli anziani e notabili al tempo di Gesù erano i Farisei, che tormentavano il popolo con le loro parole e Gesù li chiamò “Razza di vipere”, il loro veleno era nella testa. Il padre della menzogna è il diavolo, il profeta che insegna la menzogna è la coda. Sono due manifestazioni demoniache che turbano la chiesa e inquinano il popolo di Dio.

Mosè doveva affrontare la menzogna. Non è tanto quello che il diavolo riesce a fare nel popolo di Dio, quanto quello che riesce a fargli credere di essere. Quando affronti le bugie che il diavolo ha detto su di te, allora recuperi il bastone della tua autorità. Il diavolo ha utilizzato la lettera, che uccide, menzogne che hanno condannato la nostra vita e ci hanno tolto l’autorità, piegandoci sotto il nostro stesso peso.

Tutto quello che il diavolo può mandare contro di te, Dio lo può trasformare nella tua autorità.

Il popolo d’Israele era molto più numeroso e potente del popolo d’Egitto. (Esodo 1:9) Se avessero avuto rivelazione della propria identità, avrebbero potuto andarsene molto prima e molto facilmente dall’Egitto. Ma erano schiacciati dal profeta della menzogna, e restarono nella loro condizione di schiavi per molti anni.

Quando noi riceviamo rivelazione di chi siamo veramente in Cristo, noi possiamo prendere autorità e riconquistare tutto quello che il diavolo ci ha rubato.

Un altro esempio di profeta di menzogna lo troviamo nella storia di Giuseppe e i suoi fratelli; essi gettarono su di lui il fango delle bugie e del loro odio, disprezzarono i suoi sogni e lo vendettero come schiavo; ma Dio gli diede la vittoria proprio sui suoi fratelli e il sogno dei covoni si realizzò quando i fratelli dovettero inchinarsi davanti a Giuseppe per chiedere grazia e soccorso. Dio ha restituito a Giuseppe tutto quello che i fratelli gli avevano rubato.

Affronta la menzogna nella tua vita, affronta ciò che è stato detto su di te; Dio ti darà la gioia di vedere autorità nella tua vita, proprio davanti a quelle bugie.

Romani 8:28 “Or sappiamo che tutte le cose cooperano per il bene di coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proposito”.

Io non scapperò davanti ai problemi della mia vita; io affronterò ogni menzogna con l’autorità che Dio mi ha dato, e mi riprenderò tutto quello che mi è stato rubato.

Amen!

mercoledì 18 maggio 2016

COME DOVREMMO PREGARE - Walter Biancalana

Come dovremmo pregare?

Probabilmente tutti noi abbiamo qualche problema con la preghiera; avete notato che nel Nuovo Testamento non ci sono insegnamenti su come bisogna pregare? Solo Gesù lo ha fatto, e lo vedremo fra poco; Paolo non lo ha fatto, e neanche Pietro, Giacomo, Giovanni, non c'è nulla.
Noi stiamo pregando ancora nel modo del Vecchio Testamento, anche perché è proprio lì che troviamo la maggior parte del materiale disponibile sulla preghiera, come i Salmi, che imitiamo molto, o le Lamentazioni, alle quali ci rifacciamo spesso.
Ma quando i discepoli vedevano Gesù pregare, erano attirati dal suo modo di pregare, non avevano mai sentito nessuno pregare così, e gli chiedevano "Gesù, insegnaci a pregare!"
Ma il "Padre Nostro" è una preghiera del Vecchio Patto o del Nuovo?

Guardiamo bene.

Galati 4:4,5 "Ma quando giunse la pienezza dei tempi, Dio mandò Suo figlio, nato da donna, nato sotto la legge..." Gesù è nato sotto la legge, ed ha adempiuto la legge per noi.
Il tempo della legge è finito quando Gesù è morto, risorto, e asceso al Padre.
Quando nasciamo, noi tutti nasciamo da una donna, e quindi sotto la legge; per poter essere nella Grazia, dobbiamo nascere di nuovo, infatti chiunque è nato dalla carne, è carne, ma chi è nato dallo Spirito, è Spirito! E come nasciamo di nuovo? Con quella semplice preghiera: "Gesù, io ti ringrazio perché sei morto per me sulla croce, hai perdonato tutti i miei peccati, e mi hai donato la vita eterna, grazie Gesù! Io oggi ti ricevo come mio Salvatore personale, amen!"

Quando Gesù ha vissuto sulla terra, era sotto la legge, come tutti, ma la Grazia era già venuta, perché Lui è la grazia! Questo periodo della vita di Gesù, quei tre anni e mezzo del Suo ministerio, è stato il momento di passaggio, di transizione, tra la legge e la grazia; un po' come quando si corre una gara a staffetta, c'è un momento in cui tutti e due corrono, quello che porta la staffetta, e quello che riceve la staffetta, poi uno lascia, e l'altro prende; ma quel momento in cui tutti e due stanno correndo, ci può ben rappresentare quel periodo della storia dell'umanità in cui tutte e due le dispensazioni stavano correndo insieme, la legge stava per lasciare la staffetta alla Grazia!

Matteo 6:9-13
Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. 10 Venga il tuo regno. Sia fatta la tua volontà in terra come in cielo. 11 Dacci oggi il nostro pane necessario. 12 E perdonaci i nostri debiti, come anche noi abbiamo perdonato ai nostri debitori. 13 E non esporci alla tentazione, ma liberaci dal maligno, perché tuo è il regno e la potenza e la gloria in eterno. Amen".

"Venga il tuo regno"
In quel momento, il regno doveva ancora venire, o meglio, stava venendo; ma oggi il Regno è venuto!

Gesù ha insegnato sul Regno di Dio, in Matteo ai capitoli 5, 6, e 7, nel Sermone sul monte, è salito su un monte proprio come Mosè è salito sul monte per avere la legge; Gesù ha insegnato i principi del Regno di Dio dicendo: Mosè ha detto, ma io vi dico... Mosè ha detto, ma io vi dico... C'erano delle grandi differenze, solo per dirne una: "Mosè ha detto "Ama il tuo prossimo" ma io vi dico "Amate i vostri nemici, e fate loro del bene"!
Gesù ha detto: "Cambiate mentalità (ravvedetevi) e credete alla buona notizia (evangelo), perché il Regno di Dio è vicino!" (proprio Lui stava portando il Regno e la Buona Notizia mentre parlava!)

Oggi il Regno è venuto, e noi siamo cittadini di quel Regno!

"Padre nostro che sei nei cieli"
Ma oggi il nostro Padre è nel nostro cuore! Siamo il tempio di Dio! Avete mai letto nelle lettere di Paolo "Padre che sei nei cieli"? Per mezzo dello Spirito Santo, Dio abita nel mio cuore. Infatti Gesù ha detto "Io e il Padre verremo in voi". Ma Dio è ancora in cielo? Ma certo! Ma anche noi siamo in cielo! Siamo con Cristo seduti alla destra del Padre! Dove siamo noi, è Dio, dove è Dio, siamo noi!
In questo preciso momento storico della vita di Gesù, invece, c'è ancora una distanza, c'è ancora separazione a motivo del peccato che non è ancora stato tolto di mezzo.

"Perdonaci i nostri debiti, come anche noi abbiamo perdonato ai nostri debitori"
Guardiamo meglio questo argomento con i versi seguenti: Matteo 6:14 "Perché, se voi perdonate agli uomini le loro offese, il vostro Padre celeste perdonerà anche a voi; 15 ma se voi non perdonate agli uomini le loro offese, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre."
Ebbene, qui c'è una condizione senza la quale non abbiamo il perdono dei peccati: se noi perdoniamo, Dio ci perdona, se noi non perdoniamo, Dio non ci perdona! Questa è legge!
Ma noi ci sentiamo sinceramente di dire che abbiamo perdonato i nostri debitori? Davvero?

Ma nel Nuovo Patto, c'è qualcosa di diverso: Efesi 4:32 "... perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonato... "
Non è la stessa cosa, qui noi perdoniamo, perché Dio ci ha già perdonato! Dato che Dio ci ha perdonato, al passato, lo ha già fatto, allora anche noi possiamo perdonare!

1 Giovanni 2:12 "Figlioli, vi scrivo, perché i vostri peccati sono perdonati, in virtù del Suo nome"!
Sono perdonati! Sono cancellati! Sono spariti! Non ci sono più! Non è una buona notizia?

E' chiaro che sarebbe una buona cosa per noi perdonare le offese che ci vengono fatte, ma perché ci fa male, ci fa ammalare, molte malattie che non riusciamo a curare oggi, arrivano proprio per colpa dei rancori che ci teniamo dentro! Ma ciò non toglie che i nostri peccati sono stati perdonati!

Allora, la domanda adesso è: il Padre Nostro è una preghiera del Vecchio Patto o del Nuovo?
E' il Vecchio Patto, era una preghiera adatta a quel momento.

Se noi oggi preghiamo il Padre Nostro, non facciamo niente di male, certo, ma non è il miglior modo per pregare e ricevere.

Che cos'altro ci ha insegnato Gesù?
Quando il suo tempo sulla terra stava per compiersi, quando si avvicinava il giorno della sua morte e della sua resurrezione, Gesù raduna i suoi nel cenacolo, la famosa stanza di sopra dove mangia la Pasqua con i discepoli, e insegna loro qualcosa di molto diverso. Vediamolo.

Giovanni 16:23,24 "23 In quel giorno non mi farete più alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che tutto ciò che domanderete al Padre nel mio nome, egli ve lo darà. 24 Finora non avete chiesto nulla nel mio nome; chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa."

In quel giorno, dopo la morte e la resurrezione di Gesù, non avrebbero più domandato cose tipo: "come dobbiamo pregare?", perché avrebbero potuto pregare nel nome di Gesù, come se fosse Lui stesso a pregare, nel Suo nome e con la Sua stessa autorità. Avrebbero potuto, e anche noi possiamo, chiedere e ricevere, per una gioia completa!
Dopo tre anni e mezzo di Padre Nostro, ecco un nuovo modo di pregare!

Giovanni 7:38 "Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, da dentro di lui sgorgheranno fiumi d'acqua viva". Di che sta parlando Gesù qui?
Leggiamo il verso seguente: "Or egli disse questo dello Spirito, che avrebbero ricevuto coloro che avrebbero creduto in lui; lo Spirito Santo infatti non era ancora stato dato, perché Gesù non era stato ancora glorificato".
Prima che arrivasse lo Spirito Santo, non c'era altro modo di pregare, se non il Padre Nostro; ma quando Gesù è stato glorificato, cioè quando è morto, risorto, e asceso al Padre, dopo meno di dieci giorni, lo Spirito Santo scese su tutti quelli che erano riuniti insieme il giorno della Pentecoste.

La nuova preghiera è quella nel nome di Gesù, come Lui, mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato. Noi non abbiamo bisogno di formule, né che qualcuno ci insegni a pregare oggi.
Noi abbiamo l'unzione del Santo, che ci insegna ogni cosa. 1° Giovanni 2:20,27  "Ma voi avete l'unzione dal Santo e conoscete ogni cosa.... Ma quanto a voi, l'unzione che avete ricevuto da lui dimora in voi e non avete bisogno che alcuno v'insegni; ma, come la sua unzione v'insegna ogni cosa ed è verace e non è menzogna, dimorate in lui come essa vi ha insegnato."

Alcune preghiere che NON dovremmo fare.

1 - La preghiera Marco Polo.
Marco Polo ha fatto un viaggio lunghissimo dall'Italia fino alla Cina e per tornare a casa ci ha messo diciassette anni. La preghiera Marco Polo è quella che comincia con la lode, continua con tutte le richieste, nominando tutte le persone, tutti i problemi e spiegando a Dio tutti i motivi per cui dovrebbe ascoltare quelle suppliche, e poi di nuovo lode... la preghiera piena di parole ripetute e ripetute all'infinito. Avete mai sentito nel Nuovo Testamento qualcuno che prega così?
C'è bisogno di una preghiera di resurrezione per chi ti sta accanto perché nel frattempo è morto!

2 - La preghiera Callo.
"Signore, ti prego per la suocera, perché ha un callo al piede sinistro che la fa soffrire, tu lo sai Signore, quanto ha bisogno di te quella donna..." etc... Preghiere che si fermano su dettagli assurdi e insignificanti e sprecando parole per scopi privi di valore.


Guardiamo una preghiera di Paolo in Efesi 1:16-19 "...non cesso mai di rendere grazie per voi, ricordandovi nelle mie preghiere, 17 affinché il Dio del Signor nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia lo Spirito di sapienza e di rivelazione, nella conoscenza di lui, 18 e illumini gli occhi della vostra mente, affinché sappiate qual è la speranza della sua vocazione e quali sono le ricchezze della gloria della sua eredità tra i santi, 19 e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi che crediamo secondo l'efficacia della forza della sua potenza".

Questa è una preghiera!
Paolo pregava affinché Dio illuminasse la loro mente, aprisse i loro occhi e li rendesse consapevoli di quanta ricchezza c'è nel Regno di Dio!

Giovanni 16:23,24 "In quel giorno non mi farete più alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che tutto ciò che domanderete al Padre nel mio nome, egli ve lo darà. 24 Finora non avete chiesto nulla nel mio nome; chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa."

Che vuol dire "Nel mio nome"? Vuol dire forse recitare "nel nome di Gesù" alla fine della preghiera?
Paolo ha messo "nel nome di Gesù" alla fine della sua preghiera? Puoi trovare qualche altro esempio di preghiera con alla fine la formula "nel nome di Gesù"? Non è questo!
Quando ti trovi in territorio straniero, in un grosso pericolo, in una situazione negativa, allora conviene dire forte "nel nome di Gesù"; ma quando stai da solo con il Padre, non ha senso dire "nel nome di Gesù", tu sei suo figlio, puoi parlare con Lui tranquillamente, non ti devi presentare!
Se un ambasciatore italiano si trova in territorio straniero e deve parlare con un rappresentante dell'altro stato, è logico che si presenti nel nome della sua nazione per dichiarare la sua posizione; ma se lo stesso ambasciatore si trova a casa con sua moglie, non le dirà "Nel nome del popolo italiano, mi dai dell'acqua per favore?"

Gesù voleva dire "Quando voi pregate il Padre, sono io che sto pregando. Quando caccerete i demoni, sono io che li caccio, quando guarirete le persone, sono io che le guarisco, perché farete queste cose nel mio nome! Quando pregate, voi siete in me, e io sono in voi!"

Una preghiera assolutamente tranquilla e fiduciosa.
Quando Gesù si trovò davanti alla tomba di Lazzaro, il suo amico morto da quattro giorni, Egli disse semplicemente "Padre, ti ringrazio d'avermi esaudito, io lo so che mi esaudisci sempre." Poi rivoltosi alla tomba "Lazzaro, vieni fuori!"
Stop.
Quante parole? Quante suppliche?
O non piuttosto tranquillità e fiducia?
"State tranquilli e chiedete con fiducia, perché quando pregate nel mio nome, sono io che prego, e il Padre ascolta tutte le mie preghiere!" Questo era il senso del consiglio di Gesù!

Quando preghiamo, abbiamo paura forse?
C'è qualcosa che non ci fa essere spontanei come quando parliamo tra di noi?
"Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della Grazia!" Ebrei 4:16
E' il trono della Grazia, e la Grazia ci è stata già accordata!

"Voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo spirito di adozione, mediante il quale gridiamo "Abbà, Padre!" Romani 8:15
Lo spirito di adozione, la tua consapevolezza di essere Suo figlio, ti fa esclamare con forza "Abbà!"
Non sei un servo e non devi tornare ad avere paura di Dio come facevi prima, quando non lo conoscevi...
La salute è per te, la salvezza è per te, la benedizione è per te, sei Suo erede!

Galati 4:6,7 "Ora perché voi siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei vostri cuori che grida: «Abba, Padre». 7 Perciò tu non sei più servo, ma figlio; e se sei figlio, sei anche erede di Dio per mezzo di Cristo."

Filippesi 4:4 "Rallegratevi del continuo nel Signore; lo ripeto ancora: Rallegratevi. 5 La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini; il Signore è vicino. 6 Non siate in ansietà per cosa alcuna, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio mediante preghiera e supplica, con ringraziamento. 7 E la pace di Dio, che sopravanza ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù."

A nessuno di noi riesce bene questo, non riusciamo a rallegrarci per ogni cosa, ma se presentiamo con naturalezza le cose a Dio, la pace di Dio, che sorpassa, supera la nostra intelligenza, custodisce i nostri cuori e i nostri pensieri, in Cristo Gesù.
Preghiere, suppliche e ringraziamenti, nel greco originale sono al singolare, preghiera, supplica, ringraziamento, non tante preghiere, una preghiera; ma non è il Padre nostro.

Efesi 6:18 "Pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica".
Come si fa a pregare con ogni preghiera e supplica per mezzo dello Spirito, chi è che può sapere quante e quali preghiere fare, quali suppliche è necessario innalzare a Dio, chi ha bisogno della nostra intercessione? Nessuno di noi può fare questo da sé stesso, ma lo possiamo fare per mezzo dello Spirito Santo, pregando in altre lingue.

1° Corinzi 14:14  "Se prego in altre lingue, la mia intelligenza rimane infruttuosa" Quindi l'intelligenza viene superata, sorpassata dallo Spirito Santo quando io prego in lingue. Ecco come posso fare!

Certamente quando sei con gli altri, devi farti capire, ok, ma quando sei con tuo Padre, prega in altre lingue! Lo Spirito sa come deve pregare, per chi deve pregare, e quando deve pregare, in questo modo la tua intelligenza viene sorpassata, superata, dallo Spirito Santo, da Dio!

Lo Spirito viene in soccorso alla nostra debolezza, perché noi non sappiamo come pregare.
Fra l'altro non abbiamo neanche il coraggio di dire proprio tutta la verità, neanche davanti a Dio, ma Lui, lo Spirito, intercede per tutti i santi.

Come dobbiamo pregare allora? In lingue, nello Spirito Santo, perché è lo Spirito stesso che intercede per noi. Gloria a Dio!

Questa è la cosa che divide di più le Chiese, più di qualunque altra, perché il Diavolo non vuole che lo facciamo, è l'arma più potente in assoluto contro di lui, e la impedisce a tutti i costi.
Ma noi che conosciamo le sue macchinazioni, abbiamo vinto il mondo, mediante la nostra fede, e possiamo pregare una preghiera di vittoria, ricevere da Dio, ed avere una gioia completa, come ci ha promesso Gesù.






















Salve!

Benvenuti nel blog "bisogna che si dica"...
Bisogna assolutamente che alcune cose importanti sulle quali qualcuno mente, vengano finalmente smascherate, visto che ne va della nostra salvezza!!!