il germoglio

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"... una parte di quel seme cadde fra le rocce...

martedì 5 giugno 2018

Un'altra puntata sulla felicità?

Ho riletto la prima puntata dedicata alla felicità, e mi sembra di aver bisogno di una vita intera per scrivere tutto quello che mi è venuto in mente.
Però è necessario fare qualche altra distinzione, qualche puntualizzazione.
Come si chiama questo blog?

Con Gesù, l'amico più grande.

Ebbene, secondo te, Gesù era felice oppure no, quando si è trovato a vivere nelle nostre stesse condizioni, sulla terra, duemila anni fa?
Ora qui ti lascio riflettere qualche istante, perché da questa risposta credo dipenda anche la risposta alla nostra ricerca della felicità.
Pensaci.

...

Hai trovato una risposta?
Io ho trovato queste.

Gesù era felice.
Luca 10:21
In quella stessa ora, Gesù, mosso dallo Spirito Santo, esultò e disse: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli! Sì, Padre, perché così ti è piaciuto!
Giovanni 15:11
Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia completa.

Gesù era triste.
Matteo 23:37
Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come la chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto!

Gesù era preoccupato.
Marco 6:34
Com’egli fu sbarcato, vide una gran folla e ne ebbe compassione, perché erano come pecore che non hanno pastore.

Gesù era stanco.
Giovanni 4:6
Gesù dunque, stanco del cammino, stava così a sedere presso la fonte.

Gesù era sorpreso.
Luca 7:9
Udito questo, Gesù restò meravigliato di lui.

Gesù era disperato.
Matteo 26:38
Allora disse loro: "L'anima mia è oppressa da una tristezza mortale..."



Gesù è stato tutte queste cose, esattamente come capita ad ognuno di noi nel corso della vita.
Ha pianto, ha sorriso, ha urlato, ha bisbigliato, ha camminato, si è riposato, ha mangiato, ha bevuto, ha fatto tutte le cose che ognuno di noi fa.
Tanto è vero che l'autore dell'epistola agli Ebrei, che io continuo a pensare che sia Paolo, ha scritto che ha sofferto e gioito le nostre stesse cose, e subìto le nostre stesse tentazioni e prove, considerando che le prove e le tentazioni coincidono, ti ricordi quando ne abbiamo parlato? Guarda qui.

Ma allora, se è vero, come è vero, che la felicità in realtà dipende dalla somma di un'intera gamma di emozioni, allora sì, è stato felice, e allora anche noi sì, siamo felici!
Ma tu adesso starai pensando: "Ma allora scusa, Elisabetta, tu ci vorresti raccontare che siamo felici anche quando siamo tristi?"

Beh, no, non potrei dire questo, non sarebbe vero.

Il fatto è, che tirando le somme delle cose che abbiamo scoperto, tra i termini dai quali è derivata la nostra idea di felicità, c'è questo "macarìa" che fa pensare all'ampiezza, alla completezza, al novero totale delle nostre emozioni, ed è proprio questo il termine che ci fa riflettere più di tutti gli altri.

La vera felicità, in breve, viene fuori dalla consapevolezza di essere vivi e "completi", interi, di nulla mancanti, a livello di esperienza.

Tutto quello che accade, che ci sembri brutto o che ci sembri bello, contribuisce alla costruzione del nostro intero essere, meraviglioso ed unico, proprio come meraviglioso ed unico è il nostro caro Gesù, primo di tanti figli, nostro fratello più grande, e amato Salvatore Eterno.

Quello che Lui ha provato, vissuto, sentito, è l'origine e l'aurora del giorno nuovo che noi possiamo vivere ora, un giorno in cui la luce va aumentando sempre di più, fino a che sia giorno pieno. Un giorno del quale non vedremo mai il tramonto, il giorno in cui è finito il tempo della fatica sotto il sole, perché tutta la fatica l'ha già fatta Lui; certamente abbiamo delle situazioni dure e crude da attraversare, certamente avremo giorni amari che faremo fatica a mandare giù, ma il bello di tutto, è che ora la battaglia è stata vinta, ora sappiamo che non può esserci un finale triste, possiamo guardare al traguardo e sapere che è proprio là che stiamo andando, senza incertezza, senza alcun dubbio, perché è Lui che ci sta portando, e non lascerà mai la nostra mano, e non permetterà mai che vada perduto nessuno di noi.

Questo è quello che ci rende davvero felici, alla fine di tutto il discorso, e ci sarebbe da dire ancora molto altro, ma io parlo troppo, o scrivo troppo, e magari tu sei stanco di leggere, facciamo così, ne riparliamo ancora, ma tu scrivimi nei commenti, se sei d'accordo oppure no.


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Bisogna assolutamente che alcune cose importanti sulle quali qualcuno mente, vengano finalmente smascherate, visto che ne va della nostra salvezza!!!